25 aprile 2010 - Giro dell'Appennino

Dopo tre anni passati a saltellare tra il mese di agosto e quello di giugno il Giro dell'Appennino torna quest'anno ad essere un gustoso antipasto del Giro d'Italia e nonostante la sovrapposizione con Liegi-Bastonge-Liegi la corsa organizzata dall'U.S. Pontedecimo ha comunque una buona startlist: senza Scarponi, che ha preferito un ritiro in altura per avvicinarsi alla corsa rosa, l'attesa è tutta per il duello tra Riccò e Pozzovivo sulle durissime rampe del Passo della Bocchetta. Si corre nel cinquantenario della scomparsa di Fausto Coppi, che nella corsa dell'U.S Pontedecimo aveva partecipato per la prima volta nel 1938, all'esordio come dilettante, ed aveva ottenuto la sua ultima vittoria in una corsa in linea nel 1955. Proprio per celebrare il Campionissimo il percorso ha subito qualche modifica rispetto alle edizioni precedenti, per poter transitare da tutte le località care a Fausto Coppi nelle province di Genova ed Alessandria. La corsa si anima ben presto (partenza fortissima a 46 di media) e poco prima del primo passaggio sul Passo della Castagnola, dopo circa 75 km (a più di 110 km dall'arrivo), parte una fuga di una trentina di corridori con molti dei favoriti: dietro non sono molte le squadre interessate a ricucire il buco e le poche che ci provano non riescono a guadagnare sui battistrada, il cui vantaggio supera ben presto i 3'. A 60 km dall'arrivo, sulla breve salita di Borzoli, il giovane talento Peter Sagan fa un bel forcing in testa alla corsa ed è in questo tratto che si sgancia un piccolo drappello con Muto e Kiserlovski. Quest'azione permette ai battistrada di approcciare la salita della Bocchetta con un buon margine di vantaggio sugli inseguitori. Sulla "Salita delle Streghe" uno scatenato Pozzovivo, che era rientrato sulla fuga in un secondo momento con un'azione di forza sulla Castagnola, fa letteralmente esplodere il gruppo. In vettà la situazione vede proprio il piccolo scalatore lucano della Colnago-CSF assieme a Kiserlovski con 38" su Pardilla (unico che ha provato a reggere il ritmo di Pozzovivo), 40" su Pardilla, 1'55" su Visconti, Niemiec e Damiano Caruso e addirittura 2'20" su Bertolini, Ochoa, Rodriguez, Hollenstein, Belkov ed un Riccò apparso un po' in difficoltà dopo le fatiche del Trentino. Il dato, sempre molto interessante, sul tempo di scalata ha premiato Pozzovivo con 23'11": alto rispetto ai migliori tempi assoluti ma condizionato dalla fuga e dal forte vento che soffiava in senso contrario. Kiserlovski e Pozzovivo proseguono con un ottimo accordo per tutto il tratto finale con le salite di Castagnola e Giovi, mentre dietro gli inseguitori si ricompattano arrivando però a perdere anche più di 1'50". Nella volata finale, dopo una lunghissima fase di studio il lucano si lancia per primo a circa 150 metri dall'arrivo ma è ben presto affiancato e superato dal ben più rapido Kiserlovski. A completare il podio troviamo Alessandro Bertolini che è riuscito a staccare gli altri inseguitori nel finale e conferma così il suo feeling con questa corsa (ha vinto nel 2007 e nel 2008). Quarto posto per Visconti che in volata ha la meglio sul generoso Damiano Caruso mentre l'attesissimo Riccò non ha preso parte allo sprint per il piazzamento ed ha chiuso così in decima posizione. Una valanga di applausi, nonostante i 12' di ritardo all'arrivo, se l'è presa anche Gilberto Simoni che ha lasciato ottimi ricordi negli appassionati liguri e che ancora detiene (e forse deterrà anche ancora a lungo) il record della scalata della Bocchetta.
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