25 aprile 1990 - G.P. della Liberazione

L'appuntamento è per le nove del 25 aprile, l'ora in cui il cenno del mossiere lancerà i 327 concorrenti iscritti al quarantacinquesimo Gran Premio della Liberazione. I partecipanti saranno divisi in tre griglie di partenza allo scopo di evitare collisioni e cadute nelle fasi d'avvio. Il verde tracciato dello stupendo Circuito di Caracalla, 23 giri pari a 121,90 chilometri nel cuore di Roma, proclamerà il vincitore di questa edizione. Un traguardo prestigioso e un pronostico assai problematico, una corsa per ragazzi capaci di difendersi e di attaccare. Può succedere di tutto, anche un arrivo solitario come nelle ultime due edizioni, quando il tedesco Groene e il polacco Halupczok tagliarono il traguardo, beffando sprinter di valore come Cipollini ed Abdujaparov. Si parla di ragazzi passati nella massima categoria ed oggi, l'Italia cerca il successore di Gianni Bugno, primattore della "primavera ciclistica '85". Vigilia di sole e un viavai di gente al Velodromo Olimpico dell'Eur per le operazioni di punzonatura. Tanti i possibili protagonisti della gara: tra questi il sovietico Tonkov, con la sua faccia di ragazzino e un passato che lo ha visto sul podio del mondiale juniores '97 e un italiano ben quotato come il lombardo Nicoletti che vanta tre successi in gare internazionali, a Diano Marina, a Poggiridenti e nel Palio del Recioto. Ancora tra gli stranieri il sovietico Uchakov, i polacchi Sikora e Wrona, lo spagnolo Armandis, i belgi Bague e Farazijn, i tedeschi Hobel, Barth e Landasmann, l'austriaco Hauer, il cubano Osmany e lo jugoslavo Pintaric. Tornando agli italiani hanno buone possibilità i vari Bartoli, Destro, Gualdi, Baldato, Paris, De Pasquale, Tozzo, Zanini, Manzoni, Martinelli, Anastasia, Poli e Pezzetti. Tanti dunque i possibili protagonisti, ma nessun grande favorito come vuole la logica di questo mondiale di primavera le cui fasi finale saranno trasmesse in diretta televisiva su Raitre a partire dalle ore 11.
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