25 aprile 1985 - G.P. della Liberazione

Si festeggiano i quarant'anni di una gara unica e meravigliosa per i suoi mille contenuti. Una lunga storia con il primo vincitore, Gustavo Guglielmetti, un romano di San Giovanni, che ancora ricorda bene la sua impresa. Aveva 25 anni, era campione italiano su pista, e con uno scatto ai trecento metri aveva vinto il primo Liberazione, la corsa che era un segnale di ripresa di una nazione che cercava di risollevarsi. Da quel giorno il libro d'oro della corsa si è arricchito di nomi che vanno da Rosati a Benfenati, da Maule a Venturelli, da Toniolo a Meco, da Masciarelli a Golinelli. Non è soltanto una sinfonia di marca italiana: undici volte uno straniero è andato sul gradino più alto del podio e proprio nell'edizione '84 lo spagnolo Dominguez Diaz ha bruciato sul filo di lana Volpi, Bauer e Pagnin. Tentare un pronostico per questa corsa e sempre cosa ardua. Si possono solo elencare i più quotati: gli italiani Bugno, Bardelloni, Giupponi, Giovenzana, Fidanza, Claudio e Maurizio Vandelli, più il polacco Serediuk, i cecoslovacchi Jurco e Styks, il danese Lilholt, i tedeschi Ludwig e Raab, quest'ultimo campione del mondo, il belga Cochet, il sovietico Malakov, lo jugoslavo Bulic, il bulgaro Houbenov, il colombiano Chaparro, il rumeno Romascanu. Comunque si rischia di lasciar fuori corridori importanti visto che sulla linea di partenza troveremo il fior fiore del dilettantismo mondiale. Ad esempio Marcello Bartalini, campione olimpico a Los Angeles sulla distanza dei cento chilometri a cronometro a squadre, è già due anni che prova a vincere e non si arrenderà cosi facilmente. Sono ben 400 gli iscritti ed almeno una cinquantina di concorrenti hanno le possibilità per emergere, perché questa classicissima, valevole anche per la Coppa Campagnolo e il Trofeo Sanson, è uno dei traguardi più ambiti, più affascinanti, più prestigiosi dell'intera stagione. Un record di partecipazione con un gruppo impressionante che alle 9.30 del 25 aprile si lancerà sul circuito di Caracalla per i 23 giri del tracciato per un totale di 121,900 chilometri. Alla vigilia, in piazza del Campidoglio, i corridori reciteranno l'antico rito della punzonatura. Poi la corsa verrà ricevuta dal sindaco di Roma Ugo Vetere e dal ministro al Turismo e allo Spettacolo Lelio Lagorio. Non sarà della gara Jiri Skoda, caduto durante la Settimana Internazionale bergamasca, che non potrà nemmeno ripetere il successo dell'anno scorso nel Giro delle Regioni.
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