25 aprile 1963 - G.P. della Liberazione

Si disputa per la diciottesima volta il Gran Premio della Liberazione, una corsa che è diventata ormai una delle più belle feste dello sport "puro" e che è nata per celebrare e ricordare il grande giorno della Liberazione d'Italia. Nelle precedenti edizioni il successo non è mai mancato e lo dimostra il libro d'oro che da il quadro del valore tecnico-spettacolare di ogni gara. Tra i vincitori spiccano i nomi di Benfenati ('49), di Maule ('54), di Cestari ('56), di Zucconelli ('51), di Piazza ('50), di Venturelli ('59), tutta gente che poi si è affermata anche tra i professionisti. La corsa ha sempre valorizzato e lanciato i vincitori, ma anche i migliori, sia per le gare internazionali, come la Praga-Varsavia-Praga o i mondiali, sia per un eventuale passaggio al professionismo. Per questa edizione il pronostico indica come maggior favorito il campione italiano Roberto Poggiali, in gara senza numero ma riconoscibile dalla maglia tricolore, in questo momento il più forma, il più forte. Poggiali ha dominato nelle ultime due gara cui ha partecipato: una a Seano (Prato) e l'altra a Montanino (Firenze) dove nessuno ha retto al suo ritmo indiavolato. Il pronostico non può comunque trascurare tanti altri nomi, a cominciare dagli undici che il selezionatore azzurro Rimedio ha già selezionato e tra i quali deciderà i sei da portare alla Corsa della Pace: Andreoli, De Franceschi, Danilo Grassi, Gregari, Macchi, Marchesi, Nardello, Nencioli, Stefanoni, Storai e Tagliani. Poi ci sarà l'assalto dei grandi esclusi come Meco, Toniolo (vincitore della scorsa edizione), dei vari Mugnaini, Zandegù, Fabbri, Lorenzi, Mariani e dei tanti laziali che correranno sulle strade ben conosciute di casa, sostenuti dal loro pubblico. Partenza alle undici in punto dal sesto chilometro della via Appia Nuova. Mossiere sarà Arrigo Moranti, presidente dell'UISP, mentre il direttore di corsa sarà il commendator Romano Pontisso. Lungo la bella autostrada, i corridori raggiungeranno le Frattocchie e saliranno su verso Albano e Genzano. Di qui, dopo il breve attraversamento di Genzano, a capofitto lungo la discesa della Cecchina verso la Nettunense e verso Aprilia. Poi, con la strada piana, Anzio, Nettuno, Le Ferriere, Cisterna, quindi la corsa punterà su Corti e Velletri. A Velletri (109,4 chilometri dal via e 75 all'arrivo) la gara entrerà nella parte finale. I piani rettilinei conducono ad Artena e Valmontone, poi la leggera rampa di Palestrina, discesa verso Gallicano e Ponte Lucano e la corsa sarà nuovamente alle porte di Roma. Gli ultimi chilometri ondulati e poi l'arrivo sul vialone di Tor de' Schiavi.
©2002-2023 Museo del Ciclismo Associazione Culturale ONLUS - C.F.94259220484 - info@museociclismo.it - Tutti i diritti riservati

I dati inseriti in archivio sono il risultato di una ricerca bibliografica e storiografica di Paolo Mannini (curatore dell'Archivio). Le fonti utilizzate sono svariate (giornali, libri, enciclopedie, siti internet, archivi digitali e frequentazioni sui vari Forum inerenti il ciclismo). Chiunque desideri contribuire alla raccolta dei dati, aggiunta di materiale da pubblicare o alla correzione di errori può farlo mettendosi in contatto con Paolo Mannini o con la Redazione.

Preferenze Cookies - Privacy Policy