Fra i massimi campioni che la Spagna possa vantare. Dotato di uno spunto di velocità eccezionale e di una potenza fisica non comune ha fatto man bassa di vittorie sia in Patria che in Italia dove ha realizzato alcune delle sue più importanti affermazioni come nella Milano-Sanremo in cui si impose nel '57 davanti a De Bruyne e nel '59 davanti a Van Steenbergen e che lo vide 2° nel '58 "bruciato" da Van Looy. Nel suo palmares figurano ben 20 vittorie di tappa in sei partecipazioni al Giro d'Italia (4° nel '56, 4 nel '57, 3° nel '58, 3° nel '59, 3° nel '60 e 3° nel '61), la Milano-Torino '57 e la Sassari-Cagliari '60 che contribuirono a creargli un'enorme popolarità dovuta pure alla simpatia del suo carattere e alle sue ripetute attestazioni di amicizia verso il nostro paese e gli italiani. L'altra parte del suo cospicuo bottino (oltre cento vittorie) è stata ottenuta nelle corse di casa, eccezion fatta per il Midi Libre '55 e tre vittorie di tappa nel Tour de France. Difendendosi su ogni terreno è riuscito a vincere il campionato spagnolo della Montagna '47, 48, '49, svariate corse a tappe oltre a tantissime corse in linea e a tre tappe della Vuelta di Spagna (2 partecipazioni). Per la sua dote di sprinter è stato ammiratissimo anche su pista vincendo sette volte il campionato spagnolo di velocità, uno dell'americana (con Sant) e imponendosi in tre Sei Giorni a Barcellona, Buenos Aires e Madrid. E' rimasto nel ciclismo spagnolo come figura carismatica: ha presieduto la Federazione catalana e ha partecipato all'organizzazione del Giro della Catalogna.