Storia di Nicolas Frantz

Dotato fisicamente in maniera eccezionale ha potuto fare sfoggio delle sue attitudini sia in salita che in volata; essendo in più fornito di una notevole intelligenza tattica riusciva a emergere nelle più difficili corse a tappe, nel Tour in particolare. Per due anni, infatti, ha vinto la Grande Boucle (nel '27 e e '28) ed è stato 2° nel '24, 4° nel '25, 2° nel '26, 5° nel '29 e 45° nel '32 aggiudicandosi complessivamente 16 tappe individuali e quattro a cronometro a squadre. Queste prove furono inserite come pesante fatica collettiva nel '28 e agevolarono sensibilmente il campione lussemburghese che capeggiava l'Alcyon, la squadra più forte della corsa. Ripetendo Bottecchia e precedendo Merckx indossò la maglia gialla dalla prima all'ultima tappa sicché ci fu chi scrisse che quello non era il Tour de France bensì de Frantz.... Già in luce come dilettante (suo il G.P. Faber '20) e indipendente (campione nazionale e primo nel Giro del Belgio) fu ancora più grande da professionista come possono ben testimoniare, fra i suoi circa quaranta successi, i dodici titoli di campione del Lussemburgo dal '23 al '34, la Parigi-Bruxelles '27, la Parigi-Tours '29, la Madrid-Santander '23, il Giro dei Paesi Baschi '26, il Giro della Lorena '32, tappe del Giro di Germania e del Belgio oltre a numerose ed importanti piazze d'onore.
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