15 aprile 1973 - Paris-Roubaix

138 i concorrenti alla partenza da Chantilly (la città del cavallo, come sottolinea un cartello di questa affascinante località) in perfetto orario, e subito si mettono in evidenza i portacolori della De Keva; prima Blocher e poi Vermeulen. Quest'ultimo, debuttante, scappa al quindicesimo chilometro e accumula 4'35". Nel grigiore del mattino, il gruppo lascia fare e Vermeulen transita in testa a Compiegne, Chiry, Golancourt e si arrende in vista del rifornimento di St. Quentin, dopo una fuga di 82 km. Mentre comincia a piovere si registra un tentativo di Riotte e Rouxel, avvantaggiatisi di 2 minuti nei pressi di Bochain, dove fora Merckx che rimedia immediatamente con la collaborazione di tre compagni di squadra. Ancora acqua e freddo nella campagna di Busigny. Il plotone reagisce ad una sortita di Blocher, Stevens e Gimondi, e si arriva al primo tratto di pavè, all'uscita di Neuvilly (chilometro 148). E' una stradina nel fango in leggera salita e qui cadono, uno sopra l'altro, una decina di corridori. Dal groviglio esce incolume, e recupera, Godefroot, al contrario alza bandiera bianca il malandato Gimondi, che riporta una ferita all'anca sinistra e una distorsione al ginocchio. Nel gruppo è una sequenza di divisioni e di ricongiungimenti, ma la "bagarre" vera e propria comincia nella foresta di Wallers, per iniziativa di Van Malderghem al quale rispondono Merckx, Godefroot, Leman, De Vlaeminck, Verbeeck, Rosier, Van Vlaerberghe, Poulidor, Ocana, Guimard, Perin, Mortensen, Ritter, Sercu, Maertens ed altri. Gli incidenti non si contano più; attacca Rosiers, ma il tentativo è di breve durata e il battistrada viene ripreso e staccato da Merckx e De Vlaeminck. I due insistono nella loro azione con Rosiers e Godefroot a 20", ma Eddy Merckx innesta la quarta e pianta De Vlaeminck quando mancano 42 chilometri e si invola verso il traguardo nonostante un capitombolo: Eddy scivola, sbanda, e finisce in un campo, ma cambia bicicletta e continua. Al passaggio di Templeuve anticipa dl 1'05" Godefroot e Rosiers. Intanto ha ceduto De Vlaeminck, cronometrato a 2'30", e alle sue spalle pedalano Van Springel, Maertens, Verbeeck e Planckaert. Nel finale Merckx offre un ennesimo saggio di classe e di potenza scavando un solco e arriva sulla pista in cemento di Roubaix a mani alzate precedendo Godefroot e Rosiers di 2'20", Planckaert (quarto) e Maertens di 7'18" quindi Verbeeck, De Vlaeminck e Van Springel di 7'46. Merckx, aggiudicandosi la settantunesima edizione della Parigi-Roubaix, eguaglia il primato (tre successi) di Lapize, Rebry e Van Looy. Al traguardo sono 35 i classificati: dei dieci italiani alla partenza nessun ha concluso la competizione.
©2002-2023 Museo del Ciclismo Associazione Culturale ONLUS - C.F.94259220484 - info@museociclismo.it - Tutti i diritti riservati

I dati inseriti in archivio sono il risultato di una ricerca bibliografica e storiografica di Paolo Mannini (curatore dell'Archivio). Le fonti utilizzate sono svariate (giornali, libri, enciclopedie, siti internet, archivi digitali e frequentazioni sui vari Forum inerenti il ciclismo). Chiunque desideri contribuire alla raccolta dei dati, aggiunta di materiale da pubblicare o alla correzione di errori può farlo mettendosi in contatto con Paolo Mannini o con la Redazione.

Preferenze Cookies - Privacy Policy