Storia di Fabio Ciccarese

Fabio Ciccarese nasce a Copertino nel 1980. Comincia a pedalare tardi: è il 1997 e Fabio si avvicina alle gare come amatore della Pedale Francavillese (Br). Due gare regionali in tasca e tanti piazzamenti lo incoraggiano a dedicarsi all'agonismo. Nel 1999 conquista il primo tesseramento con una squadra toscana di dilettanti Under 23, il Castelfranco di Sotto. Per cinque giorni si allena tra Santa Maria di Leuca e Otranto, venerdì prende il treno e la Domenica gareggia per poi intraprendere a sera il viaggio di ritorno. Un anno di sacrifici per terminare gli studi di meccanica all'Istituto Professionale. Continua l'altalena tra Toscana, Lazio, Emilia e Marche, nel cuore del ciclismo dilettantistico. Nel 2000 all'Euroreporter di Fiuggi, nel 2001 alla Parmense, con la quale ottiene piazzamenti tra i primi 15 e comincia a bazzicare i circuiti internazionali. Il suo compito è tirare le volate ai velocisti, mantenere compatto il gruppo in salita per lo scalatore, controllare le varie fasi della corsa e comunicare con il capitano. È praticamente un gregario, figura epica del ciclismo. Nel 2002 corre coi colori della Calzaturieri Montegranaro, società marchigiana con la quale partecipa al Giro d'Italia dei dilettanti: è 35° in classifica generale. Lavora per Sergio Marinangeli, che l'anno dopo diventa professionista. Nel 2003 torna in Toscana alla Monsummanese, e si classifica 26esimo al Giro d'Italia. È un passista veloce, che tiene anche in salita. Sale sul podio a Cervinara, si piazza sesto a Monsummano e ottavo in provincia di Potenza. A settembre però si blocca per un fastidio al nervo sciatico. Attività interrotta: si pensa ad una banale sindrome da sovraccarico, da curare con bombardamenti di antinfiammatori. Salta il 2004, secondo anno tra gli Elite. Visite più accurate rilevano una stenosi congenita. Ci vuole un intervento e, sciolte le ultime riserve, si opera il 24 gennaio 2005. Il 24 maggio, tre mesi dopo l'intervento, vince la 57esima Coppa Lanciotto-Ballerini a Campi Bisenzio con la Danton Caparrini. Piovono podi e piazzamenti tra i primi otto. Fabio è di nuovo in pista, come la sfortuna: dopo aver accusato continui dolori al ginocchio sinistro gli viene diagnosticata una meniscopatia da sovraccarico. Rientra a fine aprile 2006 e passa il resto della stagione tra una Granfondo pugliese e l'altra, tra amatori ed ex professionisti. A dicembre Floriano Torresi, direttore sportivo tra i più vincenti tra i dilettanti e coinvolto in un progetto intercontinentale, si ricorda di lui per offrirgli gare tra Sudamerica ed Europa e soprattutto un contratto da professionista. Si ritrovano insieme nel Boyaca es para vivirla/Marche Team, operazione di marketing territoriale che coinvolge Colombia e Italia. Torresi team manager, Primo Franchini e Franco Maragno ds., Fabio Ciccarese all'esordio da professionista. L'anno successivo è sempre tra i pro con la Cinelli e, gara dopo gara, quando sta per iniziare una buon periodo di forma, all'improvviso un problema di mononucleosi gli fa saltare la parte più importante della stagione. L'anno successivo la crisi colpisce anche il ciclismo e la Cinelli abbandona. Fabio, valutate le tantissime offerte, accetta l'invito dell'amico / patron Avv. Giovanni Monaco di Grottaglie per correre come Master Gold con il suo sodalizio tra le più importanti Gran Fondo D'Italia.
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