Storia di Simone Borgheresi

Simone Borgheresi nasce a Greve in Chianti nel 1968. Inizia l'attività agonistica nel 1976 e fino al 1980 gareggia nella categoria giovanissimi per la Ciclistica Grevigiana, ottenendo cinque vittorie. Nel biennio '81/'82 gareggia nella categoria esordienti sempre per la Ciclistica Grevigiana, ottenendo tre vittorie. Nel 1983 passa nella categoria allievi, sempre con i colori della Grevigiana, e in due stagioni ottiene dieci vittorie, laureandosi per due volte Campione Regionale nella specialità individuale a punti su pista. Nel 1985, primo anno categoria juniores, con la Ciclistica Grevigiana ottiene otto vittorie compreso il Campionato Regionale nella specialità individuale a punti su pista. Nel 1986, secondo anno categoria juniores, con la Società Sportiva Aquila Sardelli, ottiene quattro vittorie su strada e sei su pista, compresi i campionati Regionali su pista, nell'individuale a punti e nell'inseguimento. Nel 1987, al primo anno nella categoria dilettanti (seconda serie) con la Società Sportiva Aquila Sardelli, ottiene numerosi piazzamenti e una sola vittoria su strada (Campionato Italiano cronometro a squadre militari) e tre vittorie su pista compreso il Campionato Regionale individuale a punti. Al secondo anno dilettanti (prima serie) si trasferisce alla Società Poltroarredo di Bottegone (Pistoia) ottenendo due vittorie su strada e una su pista (campionato regionale inseguimento individuale). Nel 1989, al terzo anno dilettanti con la Società Poltroarredo, sono quattro le vittorie su strada, fra cui il campionato regionale. Nel 1990, sempre con i colori della Società Poltroarredo, ottiene tre vittorie su strada fra cui una tappa dolomitica del Giro d'Italia a Dobbiaco. Nel 1991, con la Società Vellutex di Casini (Pistoia), sono sei le vittorie fra cui il Giro dell'Umbria a tappe e una gara internazionale. A fine stagione è il corridore toscano con maggior numero di vittorie. Nell'ultima stagione da dilettante, con la Società Mamma Fanini di Lunata (Lucca), gareggia solo tre mesi a causa di problemi con l'idoneità sportiva. Riesce comunque a vincere a Barile di Pistoia e debutta tra i professionisti, come stagiaire, nel Trofeo dello Scalatore con la Società Amore e Vita di Fanini. Nel 1993 è professionista sempre con l'Amore e Vita Fanini e conclude la stagione con nessun risultato di rilievo. Nel 1994, sempre con Amore e Vita, ottiene qualche piazzamento in gare di secondo piano e un quarto posto ad una tappa del Giro di Svizzera. Partecipa al Giro d'Italia e lo conclude in 96° posizione. Nel 1995, sempre con Amore e Vita, arriva la prima vittoria da professionista, una tappa al Giro d'Aragona in Spagna per distacco. Sono numerosi i piazzamenti, tra i quali ottavo in classifica generale e secondo ad una tappa alla Tirreno-Adriatico. Partecipa al Giro d'Italia e si ritira a due tappe dalla conclusione. Nel 1996 approda alla Mapei; nessuna vittoria, ma molti i piazzamenti. E' terzo ad una tappa del Giro del Trentino, poi una frattura alla clavicola lo tiene lontano dalle gare per due mesi. La stagione successiva si trasferisce alla Mercatone Uno. Qualche piazzamento ad inizio stagione poi alla prima tappa del Giro d'Italia cade e si procura una lesione all'avambraccio sinistro e dopo uno stop di tre mesi fa un gran finale di stagione senza vittorie, ma con molti piazzamenti di rilievo. All'inizio del 1998 cade in ritiro a gennaio fratturandosi il capitello radiale, dopo un intervento chirurgico per asportare l'osso è costretto ad uno stop di qualche mese saltando il Giro d'Italia. Partecipa al Tour de France vinto dal suo capitano Marco Pantani. Ad inizio agosto vince in Spagna la Subida Urkiola, seconda vittoria da professionista. Nel 1999, sempre con la Mercatone Uno, è al via del Giro d'Italia, disputando un ottima corsa, conclusa purtroppo con il ritiro della squadra dopo l'esclusione di Pantani in maglia rosa a due tappe dalla conclusione. Dopo pochi giorni vince il Giro dell'Appennino. Nel 2000, al quarto anno con la Mercatone Uno, disputa la sua migliore stagione da professionista. Vince una tappa e la classifica finale del Giro del Trentino e partecipa, portandoli a termine, sia al Giro d'Italia vinto da Garzelli, sia al Tour de France al fianco di Pantani. Il 2001 è il suo nono anno da professionista e quinto con la Mercatone Uno. La stagione non è molto fortunata; dopo un avvio non brillante a causa di qualche malanno, al Giro del Trentino trova la forma giusta per affrontare il Giro d'Italia, confortato anche dal quarto posto al Giro di Toscana. Al Giro però una brutta influenza non lo fa rendere al massimo, ma riesce comunque a concluderlo. Dopo il campionato italiano la mononucleosi lo costringe a un lungo stop e, dopo qualche gara nei mesi di agosto e settembre, conclude anticipatamente la stagione. Il 2002, decimo anno da professionista e sesto con la Mercatone Uno, è il peggiore anno da professionista. La mononucleosi diagnosticata nel corso della stagione passata non accenna a migliorare anche per averla trascurata; Simone non riesce nemmeno a salire in bici per allenarsi, corre pochissimo ed è uno dei primi a staccarsi. Lasciato libero dalla squadra a fine anno e nonostante abbia ancora voglia di gareggiare, Borgheresi è costretto alla chiusura della carriera per mancanza di un contratto. Nel 2003, pur lavorando con il babbo (elettricista), Simone ottiene la licenza di direttore sportivo internazionale di 3° livello e dal 2004 intraprende la carriera di direttore sportivo guidando il Team professionistico Icet.
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