6 giugno 2009 - Memorial Marco Pantani

La corsa si anima subito grazie al tentativo a sei sviluppatosi attorno al decimo chilometro, che vede come protagonisti Celli, Carvajal, Hasanovic, Montaguti, Amerighi e Ricci Bitti. I battistrada affrontano il circuito che propone per tre volte il passaggio sulla salita di Montevecchio. Il loro vantaggio massimo tocca i 7'30" e mentre il colombiano Carvajal si mostra come il più pimpante mentre la strada sale, sono proprio i due neopro Amerighi e Ricci Bitti ad accusare le pendenze del Montevecchio, perdendo contatto. Alle spalle il gruppo controlla riducendo lo svantaggio fino al minuto, grazie soprattutto al lavoro della Liquigas. Al terzo ed ultimo passaggio sul Gpm è Pellizotti, ancora in ottima forma dopo il Giro, a rompere gli indugi portandosi appresso Visconti e Giunti, ma l'unico effetto ottenuto è quello di riportarsi, assieme ad un'altra decina di concorrenti, sui battistrada, dal momento che gli oltre sessanta chilometri mancanti al traguardo costituiscono una distanza troppo ampia per cercare il numero. Si giunge così a Cesenatico, con il circuito interamente pianeggiante da ripetere per quattro volte. Allunga l'abruzzese Taborre ma su di lui si riportano altri ventuno atleti a formare un gruppo in cui sono rappresentate ben quindici delle diciassette formazioni che hanno preso il via da Cesena ed il fatto che alcune squadre possano vantare ben più di un rappresentante come la Serramenti Diquigiovanni (con De Bonis, Ginanni e lo stesso Taborre), la Lampre (Bono e Ponzi), la ISD (Visconti e Proni) o la LPR (Cattaneo e Ferrari) rende assai complicato il recupero di un gruppo che viaggia a 50" e dove inizialmente le sole Amore e Vita e Meridiana (le uniche escluse dal tentativo) provano a ricucire. La media nel gruppetto di testa si mantiene molto alta, sempre costantemente oltre i cinquanta orari e solo una breve fase in cui l'accordo sembra venire improvvisamente a mancare, grazie ad alcuni scatti senza esito, ridà speranza al gruppo, tirato ora da atleti Miche e Utensilnord, che si riporta ad una trentina di secondi. Dopo il penultimo passaggio sul traguardo il britannico Cummings della Barloworld è costretto ad abbandonare i suoi propositi di successo a causa di una foratura mentre il vantaggio nuovamente oltre i quaranta secondi dà ormai la definitiva certezza ai venti di testa che saranno proprio loro a giocarsi il successo. Naturale pensare a questo punto ad un Ginanni e Visconti pronti a duellare sul rettilineo finale ed il lavoro operato da De Bonis per il primo e da Proni per il secondo (unito a quello di Krol e Torosantucci per Loria) sembra far presagire ad un duello fra di loro. Superato l'ultimo chilometro ed esaurito il lavoro dei Diquigiovanni è Marco Cattaneo a mettersi decisamente in testa al gruppo, pilotando il compagno Ferrari, promettente velocista nelle categorie dilettantistiche, fino ai 300 metri. Ci si attende quindi la volata di Ferrari, che però ha un attimo di esitazione pensando di essere ancora troppo lontano dal traguardo e nello stesso momento è Agnoli che prova a giocare le sue ultime disperate carte nel tentativo di anticipare lo sprint sulla destra. Il corridore laziale è generoso ma Ferrari alle sue spalle recupera lucidità e passa in testa negli ultimi 50 metri, resistendo al tentativo di rimonta di Visconti. Niente podio per Ginanni, che giunge quarto davanti agli ottimi Ponzi e Proch, a Moletta, Loria, Taborre e al colombiano Tamayo, decimo. Il gruppo giunge dopo 1'14" ed in esso si può notare anche la maglia iridata di Alessandro Ballan che, dopo aver preso parte ad alcuni circuiti negli ultimi giorni, oggi è rientrato alle competizioni ufficiali. L'altro rientrante Daniele Bennati invece non ha concluso la prova.
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