1 maggio 2007 - La Ciociarissima

Il via dato alle ore 14 in Corso Volsci a Sora dal Presidente regionale Laziale della Federazione Ciclistica Italiana Bruno Vallorani in compagnia di Giuseppe Chech, presidente dell'associazione sportiva Ciclisti Sorani (il team che organizza la gara); 160 i partenti in rappresentanza di 21 società ciclistiche. Nella prima parte di gara il percorso interessa la Valle di Comino con l'attraversamento dei Comuni di Broccostella, Posta Fibreno, Vicalvi e Alvito. Proprio ad Alvito, "giro di boa" per il ritorno degli atleti verso Sora, si ha il primo Gpm: ad aggiudicarselo è Fabio Taborre (Aran World).
Riassorbito poco dopo dal gruppo, a Posta Fibreno inizia la fuga di un terzetto, a cui si unisce di lì a poco un quarto uomo: si tratta di Gianluca Maggiore e Stefano Barsottini (team Ciaponi), Vladimir Tuychiev (Palazzago Saclà), Matteo Belli (Mastromarco Sensi Vangi). Ai quattro di testa si aggancia dopo pochi chilometri anche Iurii Leotenko (Gruppo Lupi). Attraversata Castelliri e fatto ritorno verso Sora, al primo passaggio sotto lo striscione dell'arrivo, dopo 58 km di gara, il quintetto transita con 1 minuto di vantaggio sul gruppo che procede in fila indiana rallentato dalla pioggia incessante e dall'asfalto diventato scivoloso. A pagarne le spese, tra gli altri, è anche un componente dei fuggitivi, Barsottini, che nell'affrontare una curva nei pressi di Isola Liri, rovina a terra senza per fortuna riportare gravi conseguenze. Al secondo passaggio a Sora, al km 80, transita Maggiore con una ventina di metri di vantaggio sugli altri compagni di fuga, ai quali è riuscito ad agganciarsi Scafuro (Maltinti). Il gruppo insegue a 50 secondi. Il quartetto di fuga riesce a massimizzare il proprio vantaggio fino a 2 minuti e 10 secondi. Ma dalle retrovie continuano a susseguirsi scatti e forcing di varie formazioni tant'è che al terzo passaggio a Sora il gruppetto di testa transita con soli 50 secondi di vantaggio sul gruppo e, ai piedi della prima vera asperità, la salita di Caprareccia, il gruppo giunge compatto. A rompere gli indugi è Alexander Filippov (Gruppi Lupi) che sferra l'attacco all'inizio della salita; gli rispondono Alessandro Colò (Promociclo), Americo Novembrini (Massi Team), Julian Quintero (Futura Team), Stefano Usai (Palazzago Saclà), Federico Canuti (Bedogni) e Atehortua: è quest'ultimo ad aggiudicarsi il Gpm posto alla fine dell'erta di San Sebastiano. Nella discesa che riporta a Sora, Canuti finisce fuori strada, causa asfaldo viscido, ma torna presto in sella alla sua bici. Al suono della campana che annuncia l'inizio dell'ultimo giro, i battistrada guidati da Atehortua transitano con un vantaggio di 45 secondi sugli inseguitori. Rimane da affrontare la seconda asperità: è il famoso "muro" di Portella. Non appena la strada inizia a salire si ha l'attacco di Atehortua, nessuno riesce a tenergli la ruota, il colombiano si alza sui pedali e punta dritto verso il Gpm facendo il vuoto dietro di sé. Dalla retroguardia Canuti e il sopravvenuto Fabrizio Lucciola (Maltinti) cercano di non perdere terreno nei confronti del portacolori della Caneva, il quale continua nel suo forcing che lo porta a tagliare il Gpm con 15 secondi di vantaggio sugli inseguitori. All'atleta colombiano resta da affrontare la discesa e il battistrada riesce a tenere ancora duro per gli ultimi 4 km che lo separano dalla sua prima vittoria stagionale.
E così, tra due ali di folla assiepata lungo le transenne che delimitano il Corso Volsci di Sora, Julian Dario Atehortua si aggiudica a braccia alzate la XX edizione della Ciociarissima. Alle sue spalle, a 17 secondi, Canuti regola in volata Lucciola e il resto degli inseguitori.
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