1 agosto 2004 - Giro Ciclistico del Cigno

56° edizione del Giro del Cigno; alla partenza 14 società, 151 iscritti, 99 partenti. Subito dopo il via iniziano i primi tentativi di fuga: il primo a provarci è Conti che fa l'acrobata nel tratto di discesa su Larino dove il tentativo ha termine. Ci prova poi De Flavis, in breve riassorbito dal gruppo. Tentativo fallito anche di Bartolacci e Radionov. Al km 20 ci riprova De Flavis, ma il gruppo non lascia spazio. Il ritmo è sostenuto e intorno al km 30 si comincia a salire ai 625 metri di Montorio nei frentani. In testa sono in tre: Fiorenti, Rocchetti, Eromenko; a questi si aggiungono prima Salimbeni, Valgimigli e Martelli e poi sui sei battistrada si riportano anche Marcelli, Camelo e Viozzi. Nove battistrada sono troppi e il gruppo recupera e torna compatto. De Flavis, attivissimo, ci riprova con Colucciello; Eromenko e Refrigeri vanno a chiudere. Circa 24 km di ascesa sono lunghi e provano ancora: Boccialoni, Zenobi, Amerighi, Capodaglio e Aldape Chavez. Il gruppo chiude ancora. Si continua a salire; Zenobi ci riprova tutto solo e su di lui piombano come falchi: Amerighi, Speca, Capodaglio, Capasso, Boccialoni e Aldape Chavez; il gruppo è a 200 metri; l'azione è pericolosa. Di prepotenza dal gruppo esce Torosantucci, con Palmeri e Santoni a ruota. I tre agganciano gli attaccanti, li sfilano e tirano diritto. Mancano 5 km al valico ove passano nell'ordine: Santoni, Palmeri e Torosantucci. Nella discesa verso Montelongo i 10 di testa si raggruppano; alle loro spalle un altro gruppo di 22 atleti tenta di fondersi col primo. Il resto del gruppo è più lontano. Al valico tra Bonefro e Colletorto avviene la fusione tra i primi due gruppetti. Stevic forza i tempi in compagnia di Capasso, ma a S. Giuliano (km 75) il gruppo torna compatto. Si sale verso il Gpm ai 630 metri del Bivio per Santa Croce di Magliano, Aldape Chavez si porta in testa e solo Capodaglio e Torosantucci tengono il suo passo e al Gpm (km 80) passano nell'ordine Capodaglio, Aldape Chavez e Torosantucci; a 200 metri Stevic, Speca, Pierfelici e Ciavatta. I sette si raggruppano e guadagnano progressivamente fino a 30". Stevic ci prova e lascia la compagnia; in breve ha 15" sui sei inseguitori e 1'40" su altri 22 atleti. Il terreno è propizio a chi insegue e a San Martino (km 120) il gruppo è di nuovo compatto: sono in 23. Si scende su Portocannone, sul fondovalle Biferno e sul primo tratto pianeggiante rientrano: De Nobile e Di Paolo; adesso i battistrada sono 25. La tregua dura 20 km. Si comincia a salire verso i 430 metri di Larino e Agnoli da segni di insofferenza e al secondo tornante parte secco con Liverani a ruota. Reda e Savini tentano di agganciarsi, ma vengono ricacciati indietro. I due di testa guadagnano fino a 52" cronometrati allo scollinamento da Larino. Come si ricomincia a salire la coppia si scompone e il divario scende fino a 20"; Liverani tenta l'assolo, Agnoli rientra e parte a sua volta: mancano 4 chilometri alla conclusione. Intanto sono usciti in caccia Torosantucci, Chavez e D'Andrea che agganciano i due battistrada: 5 al comando quando mancano 3 km. Sui 5 rientrano Laugelli, Zagorodny, Pierfelici, Capodaglio, Ciavatta, Mazzanti, Borrajo, De Fino. Mancano 2 km. Zagorodny tenta l'assolo, ma all'ultimo km Capodaglio e Mazzanti si riportano sotto. Capodaglio si gioca la carta a sorpresa, ma viene stoppato da Aldape, Ciavatta e Zagorodny. Volata a quattro. Ai 150 metri Zagorodny è in testa, ai 20 metri alza le braccia al cielo e vince su Ciavatta, Aldape Chavez e Capodaglio nell'ordine.
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