16 marzo 1985 - Milano-Sanremo

Piove e nel centro di Milano la carovana sfila tra ali di ombrelli. Quando due carneadi, lo spagnolo Angel José Serrapio e l'olandese Peter Van der Knoop, decidono di guadagnarsi spiccioli di gloria, il gruppo è ben felice perché la loro azione frena iniziative più pericolose e quindi non costringe a sprecare energie. Ai piedi del Turchino, immerso nella nebbia, i battistrada hanno 20' di vantaggio: dietro si registrano cadute, come quelle del polacco Czeslaw Lang e di Bontempi ricoverato per contusione cranica. In salita si vede Moser e una volta raggiunta la Riviera - dove compare il sole ma il vento è contrario e laterale ed è talmente forte che sembra impossibile, in alcuni momenti, che i corridori riescano a stare in sella - il vantaggio dei fuggitivi cala e al chilometro 207 la fuga dei due temerari si conclude. Sulla Cipressa ecco De Wolf, presto imitato da Visentini, che, soprattutto in discesa, mette alla frusta il gruppo che però non si sfalda: a vigilare sono Vanderaerden, campione del Belgio, e i suoi della Panasonic. È poi la volta dell'olandese Kuiper che si porta appresso Silvano Riccò, il connazionale Teun Van Vliet e il belga Patrick Versluys che però cede subito: all'inizio del Poggio hanno 30". Parte Van Vliet, Riccò replica mentre Kuiper sale col suo passo; dietro Chioccioli è a 37", Argentin a 45". Kuiper rientra in discesa, fa cenno al compagno di mettersi a ruota, ci penserà lui a tirarlo fino a Sanremo: si inarca e pigia sui pedali. Van Vliet non capisce o non è in grado di seguirlo. Fatto sta che, quando finisce la sparata e alza la testa, il vecchio Kuiper si accorge di essere solo ed è così che, dopo una carriera costruita sull'intelligenza tattica, esperienza e astuzia, mette a segno un altro colpaccio. Ha 36 anni, l'età di Bartali nel 1950, e dopo "Fiandre" e "Lombardia", "Roubaix" e Giro di Svizzera, due secondi posti al Tour è l'ora della "Sanremo.
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