19 marzo 1983 - Milano-Sanremo

Alla vigilia della "classicissima", l'11 marzo, la "Gazzetta dello Sport" ha un nuovo direttore: Candido Cannavò succede a Gino Palumbo. La "rosea" resta in buone mani e tra i primi a felicitarsi è Vincenzo Torriani, il responsabile dell'organizzazione. Al momento del via un doveroso minuto di raccoglimento ricorda Luison Bobet, spentosi a Biarritz il 13 marzo, a soli 58 anni, il campione che tra l'altro aveva vinto l'edizione 1951 di questa corsa. Poi si parte e la pianura offre le solite scaramucce. Sul Turchino prova Battaglin ad effettuare alcuni scatti, gli dà poi il cambio Moser intenzionato a fare un pò di selezione: è primo in vetta e il gruppo si sgretola nella discesa su Voltri per poi ricompattarsi con gli uomini migliori. A Savona dice basta Hinault e poco dopo si ritirano anche Contini e Baronchelli. Sul Berta passa l'irlandese Sean Kelly davanti allo svizzero Serge Demierre e a Saronni. Sulla Cipressa torna in prima linea Moser, che prende in mano la corsa, compiendo una discesa da acrobata. La corsa, snodatasi stancamente per oltre 200 chilometri, si infiamma e il ritmo imposto ora dal trentino è finalizzato ad evitare che ci si avvii a un volatone finale. Rientrati sull'Aurelia sulla scia di Moser ci sono Saronni, Bontempi, Gabriele Landoni, Franco Chioccioli, Kelly, i belgi Erik Vanderaerden, Marc Sergeant, Guy Nulens, Noel Dejonckheere, lo spagnolo Juan Martin Fernandez, gli olandesi Raas e Frits Pirard e il francese René Bittinger. La fuga è buona e a dar man forte ci pensa Bontempi con sgroppate che lasciano il segno. Sull'ultima salita prova ad evadere Fernandez ma viene ripreso e, appena superato lo striscione del traguardo del Poggio, dove un leggero falsopiano anticipa altri 400 metri abbastanza duri, è Saronni, che già aveva messo fuori il naso in un paio di circostanze, a prodursi in uno scatto impressionante. Raas e Moser gli sono vicinissimi, ma Beppe ha la forza di ripartire e fa il vuoto. Sembra avere le ali, il campione del mondo, che festeggia in modo davvero straordinario il suo onomastico. Sul traguardo Bontempi vince la volata per il secondo posto e Moser (11°) elogia la vittoria del rivale: "Una corsa davvero degna di un vero campione del mondo". I due si abbracciano, è proprio un bel vedere. Per le statistiche: Saronni ha trionfato con la maglia iridata come Binda (1931) Merckx (1972 e 1975) e Gimondi (1974).
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