20 marzo 1982 - Milano-Sanremo

Ecco la Cipressa. Per la prima volta la "classicissima" propone uno strappo tra Berta e Poggio, la Cipressa appunto. Dai 288 canonici chilometri - identici dal 1960 - si passa ai 294. Al km 8 se la svignano in tredici: agli iniziatori della fuga (Bortolotto, Daniele Antinori, Stefano Boni, Cesare Cipollini, Roberto Bressan e il francese Pascal Guyot) si aggiungono Guido Bontempi, Walter Delle Case, Sergio Santimaria, Mauro Angelucci, i francesi Alain Bondue e Marc Gomez e il belga Hendrick De Vos. Comincia a piovere ed è anche per questo che i "generali" si disinteressano di questa piccola truppa d'assalto. Dove la strada comincia a salire (perde le ruote il solo Cipollini) arrivano al vantaggio massimo di 14'24". Dietro, le cadute fanno svariate vittime, tra cui Van Linden, ma sono soprattutto la pioggia, sempre più insistente, la grandine e il freddo a consigliare un anticipato caldo rifugio a Battaglin, Beccia, Baronchelli, Thurau e Saronni. Sul Turchino è primo Bontempi che si catapulta in discesa con 1'15" sugli ex-compagni di fuga e oltre undici minuti sul gruppo. Ripreso, cadrà verso Oneglia dove in testa rimangono Gomez, Bondue, Bortolotto, Delle Case e De Vos, mentre nel gruppo cominciano a spingere Moser, Argentin, Silvano Contini e lo svedese Tommy Prim. Battaglia sulla Cipressa dove Bondue precede Gomez mentre sul Poggio i due procedono affiancati: nella discesa, però, Bondue scivola sull'asfalto bagnato e il 28enne Gomez, neoprofessionista, giunge a Sanremo con 10" sullo sfortunato connazionale. È stato in fuga per 286 chilometri! Un bel record. L'occhialuto bretone, che Hinault non ha voluto tra i suoi gregari, ha inflitto un'umiliante sconfitta ai "grandi" superstiti. Moreno Argentin è terzo a 2'01" davanti a Moser: promossi per l'impegno, bocciati per essersi svegliati tardi.
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