21 marzo 1981 - Milano-Sanremo

Sul Naviglio Agostino Omini, nuovo presidente della Federciclo dà il via alla carica dei 271 (gli iscritti erano oltre 300) e questo gigantesco plotone si trascina compatto fin sul Turchino dove si registrano le scaramucce di De Vlaeminck e del tedesco Gregor Braun che in discesa insiste: si formano due gruppi che però al rifornimento di Savona si riuniscono. A Noli si assiste a un tentativo di Carmelo Barone mentre rientrano l'iridato Bernard Hinault, Claudio Bortolotto e Battaglin coinvolti in una caduta. Superati Capo Mele e Capo Cervo, escono dal gruppo Magrini e il belga Roger De Cnijf che arrivano a guadagnare un minuto e transitano nell'ordine sul Berta (all'attacco della salita cade di nuovo Hinault e questa volta il bretone si ritira), dove l'indomani verrà inaugurata una stele in ricordo di Costante girardengo e Fausto Coppi, con i bronzi dei due "campionissimi". Nella discesa verso Imperia il gruppo rinviene e si ricompatta e nulla cambia sin sul Poggio dove si muove per primo il belga Ronald De Witte: Saronni ricuce e si ripropone; poi è la volta di Alberto Minetti e dello svizzero Stefan Mutter. In discesa si scatena il 24enne Alfons De Wolf, alla maniera del Merckx dei bei tempi. Il corridore belga, che ha chiuso la stagione 1980 aggiudicandosi il Giro di Lombardia, mette le mani sulla "Sanremo" respingendo gli inseguitori e conservando 11" sul connazionale De Vlaeminck, sul francese Jacques Bossis e su Claudio Torelli. Dopo gara alquanto burrascoso per Moser e Saronni. Senza peli sulla lingua Moser dichiara di aver fatto di tutto purché l'"altro" non vincesse. Saronni, da parte sua, rifiuta il confronto diretto davanti alle telecamere e annuncia che d'ora in avanti renderà sempre più difficile la vita al rivale.
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