19 marzo 1976 - Milano-Sanremo

Non è una data qualsiasi il 19 marzo, la 67° Milano-Sanremo sarà un'edizione speciale. È il giorno di Merckx contro Girardengo e alla partenza si coglie un'atmosfera tutta particolare. La prima parte della corsa fa registrare le cadute di Paolini, Boifava, De Vlaeminck e del tedesco Dietrich Thurau. Sul Turchino transita per primo Renato Laghi, ma la corsa ha pochi sussulti e spunti anche lungo le strade della Riviera. Sul Berta si mettono in evidenza nell'ordine il belga Jos Van Daele, Bruno Zanoni, De Vlaeminck, Merckx e Francesco Moser. È proprio sotto la spinta del campione italiano, bravissimo nella discesa su Oneglia, che nasce un episodio importante: il trentino si trascina 14 uomini che in breve accumulano un vantaggio di 40", salito a 55" a San Lorenzo al Mare quando mancano poco meno di 24 chilometri. Si tratta dei belgi Merckx, De Vlaeminck, Maertens, Godefroot, Sercu, Leman, Van Linden, Jean-Luc Vandenbroucke, Wilfried Wesemael, Walter Planckaert, dell'olandese Knetemann, del francese Michel Laurent, di Baronchelli e Vladimiro Panizza. A Moser replica Merckx che cerca di continuo l'azione di forza, ma i tre italiani riescono a riportar sempre sotto il resto dell'avanguardia. Ai piedi del Poggio c'è l'ennesimo scatto del "dittatore", impressionante per veemenza e durata, che crea un vuoto di poco più di una cinquantina di metri. Lo colma il ventenne neoprofessionista Vandenbroucke che a fatica riesce a riprendere la ruota del connazionale, mentre De Vlaeminck e Laurent, rivelazione della Parigi-Nizza, cercano inutilmente di rinvenire. In cima il loro ritardo è di 22", sono tagliati fuori. Merckx e Vandenbroucke percorrono insieme la discesa e il tratto di Aurelia che li separa dal traguardo: qui la volata non ha storia. Eddy ha tagliato il traguardo di Via Roma e non ha levato le braccia al cielo. Ha agitato un pugno, un gesto insolito per lui, ma dietro a questa esplosione c'è tutto: le risposte a chi un pò troppo frettolosamente lo aveva considerato sul viale del tramonto, a chi sosteneva che ormai non era più in grado di "comandare" e controllare il gruppo, a chi aveva messo troppi punti interrogativi sulla possibilità di migliorare il suo stesso record e quello di Girardengo. Insomma, in quel pugno c'è di tutto. Ovviamente anche la gioia per il settimo sigillo. Dalle finestre volano fiori sul beniamino di Sanremo, "Eddy, Eddy" gridano i presenti di tutte le nazionalità, la gente salta le transenne e invade la strada per vedere da vicino il campione di tutti. Per Sanremo è una giornata storica.
©2002-2023 Museo del Ciclismo Associazione Culturale ONLUS - C.F.94259220484 - info@museociclismo.it - Tutti i diritti riservati

I dati inseriti in archivio sono il risultato di una ricerca bibliografica e storiografica di Paolo Mannini (curatore dell'Archivio). Le fonti utilizzate sono svariate (giornali, libri, enciclopedie, siti internet, archivi digitali e frequentazioni sui vari Forum inerenti il ciclismo). Chiunque desideri contribuire alla raccolta dei dati, aggiunta di materiale da pubblicare o alla correzione di errori può farlo mettendosi in contatto con Paolo Mannini o con la Redazione.

Preferenze Cookies - Privacy Policy