19 marzo 1973 - Milano-Sanremo

Non c'è sua maestà Eddy Merckx, raffreddato, al via della "Sanremo" nel giorno di San Giuseppe. Assenza che pesa, certamente, ma che potrebbe rendere più aperta e combattuta la corsa priva come del suo "tiranno". Un altro belga in grandi condizioni arriva però dalla Tirreno-Adriatico: e infatti Roger De Vlaeminck è pronosticato favorito insieme con il campione del mondo, Basso, e con il campione d'Italia, Gimondi. Pronti via, e due inglesi, Phil Bayton e Dave Lloyd, neoprofessionisti di belle speranze, provano a misurare le loro ambizioni e soprattutto si mettono in evidenza nella speranza di un buon ingaggio. Il gruppo, che va decisamente piano, li lascia sfogare. Problemi il plotone li trova al chilometro 102, dove un cane attraversa d'improvviso la strada. Molti corridori finiscono a gambe all'aria, ma per fortuna quasi tutti riescono a rientrare, senza neppure dannarsi troppo l'anima. Intanto i due temerari britannici raggiungono un vantaggio massimo che sfiora i 6', calano ovviamente sul Turchino e vengono riacciuffati appena dopo Cogoleto: la loro azione è durata 165 chilometri. A questo punto se ne vanno il campione di Spagna, Luis Ocana, e Romano Tumellero. Niente da fare neppure per loro che sono ripresi ad Alassio. Tocca poi al belga Antoon Houbrechts e al danese Olle Ritter evadere in prossimità dei Capi, e su Mele, Cervo e Berta mantengono la testa con un margine di pochi secondi, che non è certo tranquillizzante. Infatti quando mancano una decina di chilometri al traguardo il ricongiungimento è cosa fatta. Il plotone è numeroso, i velocisti già affilano le armi e sul Poggio eccoli uno dietro l'altro, in una lunghissima fila indiana: Wilmo Francioni, rinvenendo da dietro, affronta per primo la discesa, ma Roger De Vlaeminck, da grande equilibrista, s'infila alla sua destra e pare possa riuscire a prendere il largo con spericolate acrobazie. Ma il ventiquatrenne empolese agli ordini di Zandegù, ora sull'ammiraglia della GBC, non si arrende e riprende la ruota del belga a un tiro di schioppo dal traguardo. Dietro, invece, il ritmo viene spezzato da Boifava che in discesa ha sbagliato una curva. Così il furbo De Vlaeminck, che sa di essere più forte in volata, può respirare un attimo, lascia addirittura la testa all'italiano sino a quando non si accorge che dietro sta rinvenendo Gimondi. Meglio evitare un testa a testa con Felice: quando il campione italiano è a un centinaio di metri, De Vlaeminck scatta con violenza e sorprende il buon Francioni. Vince tranquillamente, il belga, alzando le braccia al cielo, su Francioni e Gimondi, forse partito troppo tardi, perché pensava di essere utile a Basso in caso di arrivo in volata.
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