19 marzo 1970 - Milano-Sanremo

Si parte col sole, che sparisce verso Pavia per poi riaffacciarsi in cielo. Un presagio? Ci si attacca a tutto con la speranza che finisca l'incubo di questa corsa proibita agli italiani. Presso Novi Ligure, escono Carlo Chiappano e il belga Herman Van Loo, che si portano appresso Dancelli, Bitossi, Zilioli, Aldo Moser, Luciano Soave, Adriano Pella, Mauro Simonetti, i belgi Van Looy, Leman, Roger ed Eric De Vlaeminck, Walter Godefroot (compagno di squadra di Gimondi e Motta), Jozef Huysmans, gli olandesi Gerben Karstens e Harm Ottenbros (campione del mondo) e Wolfshohl. I 18 rappresentano praticamente tutte le squadre. Il grosso lascia fare, Merckx è sofferente. Cadono lo spagnolo José-Manuel Lopez Rodriguez e Janssen: sono ricoverati all'ospedale di Ovada, mentre i battistrada hanno buon gioco: sul Turchino (primo Bitossi) il loro vantaggio sfiora i 5'. Anche in Riviera il margine resta per qualche tempo immutato, nonostante i tentativi di Zilioli per evadere dal gruppo. Siamo a Loano. Chiappano e Dancelli, i due della Molteni, in vista di un traguardo a premio, si danno una mossa forse con l'idea di portarsi appresso qualcuno. Invece restano soli e, mentre Chiappano si ferma, Dancelli prosegue sullo slancio. Coraggio o pazzia? Fatto sta che a Laigueglia ha quasi 2' su Roger De Vlaeminck e 2'25" sugli altri sedici mentre il gruppo è a sei minuti. Il volo dell'italiano prosegue tra due ali di folla impazzita che, a mano a mano, diventa sempre più numerosa e rumorosa. De Vlaeminck si spegne, solo Leman, uscito di forza, dà per un attimo l'impressione di mettere in discussione il verdetto. Poco meno di 1' all'attacco del Poggio, ma è di 1'39" il distacco che Dancelli infligge aì più immediati inseguitori sul traguardo. L'Italia esulta, il 28enne bresciano piange davanti ai microfoni di radio e tv. Tra i singhiozzi dice: "Non credevano che fossi un campione".
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