19 marzo 1969 - Milano-Sanremo

Eddy Merckx è sempre l'uomo da battere. Dall'edizione 1968 della "Sanremo" la sua ascesa è stata fantastica: ha conquistato "Roubaix", Giro d'Italia, di Romandia, di Catalogna, di Sardegna, la "Tre Valli", fallendo il mondiale (8°) vinto da Adorni. Partenza a razzo: media 46 all'ora. A Voghera Dancelli tenta assieme a Guido Neri, Pietro Guerra, Lucillo Lievore, Celestino Vercelli e ai quattro belgi Van Looy, Jozef Timmermans, Eric Leman, Valère Van Sweevelt. Dietro il gruppo si spacca sotto l'azione di Gimondi e Bitossi, la corsa propone tre fronti e il vantaggio dei fuggitivi sale. Sul Turchino Dancelli è primo e al termine della picchiata su Voltri i 9 al comando hanno 5'50" sul plotoncino di Gimondi e Bitossi e 7'15" sul gruppo di Merckx. Poi i distacchi scendono. A Capo Mele si fissano in 1'20" e 2'10", mentre il plotone di Merckx presto riassorbe il drappello dei provati Gimondi e Bitossi. Il Poggio viene aggredito dal belga che mette tutti in fila: poi si catapulta in discesa. Alle sue spalle Poulidor, Adorni e, più indietro, Marino Basso e Zandegù. In una curva il leader della Faema s'avvantaggia, Poulidor sbanda e slitta sulla ghiaia, costringendo Adorni, al suo esterno, a frenare. Merckx si gira una, due, tre volte e non vede nessuno. Dopo due volate arriva l'esibizione del solista. Nel clan italiano delusione e litanie di accuse: Dancelli ce l'ha con Gimondi e Bitossi: "Si sono spremuti per prendermi. Che cosa hanno ottenuto? Hanno aiutato Merckx".
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