19 marzo 1965 - Milano-Sanremo

Si parte dalla Certosa di Pavia, starter Adriano Rodoni, presidente dell'Uci. Tempo autunnale: pioggia e nebbia. Sul Turchino dettano il ritmo Romeo Venturelli, Gianni Motta e Van Looy, ma in cima è Franco Bitossi ad andarsene. A Voltri ha 20" di vantaggio, ma verso Varazze viene raggiunto. Raffiche di vento scendono dai monti, la corsa è tutto un sussulto. Prima di Pietra Ligure fuga di Wolfshohl: nonostante i tentativi di Felice Gimondi e Vito Taccone, il tedesco resiste per oltre 30 chilometri con un vantaggio che non supera mai il minuto. È ripreso a Capo Cervo e sul Berta emergono Vittorio Adorni, Poulidor, Balmamion, Zilioli, Bocklant, l'olandese Arie Den Hartog, Taccone, Perez Frances e Motta. In contropiede parte Balmamion e il solo Adorni, con uno stupendo inseguimento, riesce a portarsi sul rivale. A 20 chilometri dal traguardo due italiani al comando! Neanche il tempo di chiedersi: s'imporrà Adorni o ce la farà Balmamion? Dietro spunta una maglia bianca della Ford-Gitane (squadra di Anquetil): è Den Hartog che, piantati in asso gli inseguitori, si avvicina e piomba sui battistrada ad Arma di Taggia. Il 23enne di Zuidland, tenta addirittura la soluzione di forza sul Poggio, ma Adorni e Balmamion si salvano, anzi danno l'impressione di lasciarlo fare. La decisione sarà allo sprint: nei due italiani c'è fiducia, parlottano prima del rettilineo d'arrivo. Ed ecco la volata: Balmamion accenna a tirare per Adorni, ma l'olandese è più svelto a prendere la sua ruota; Balmamion lo scorge con la coda dell'occhio, si inarca e non si gira più: pigia sui pedali e non si avvede che Den Hartog si sta portando al suo fianco, mentre Adorni è dietro di lui. Poi Balmamion, esausto, sbanda proprio quando scatta Adorni che si ferma di colpo per non finirgli addosso. L'olandese sfreccia sulla destra e passa al comando ma per più di cento metri i nostri riprovano a scattare. Niente da fare: Den Hartog vince.
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