19 marzo 1964 - Milano-Sanremo

Qualcosa di storico si aspettano i tifosi italiani dalla "Sanremo": una vittoria che ci ricolleghi a Loretto Petrucci, a un lontano 1953. Si ricomincia con Bailetti che dopo Tortona va in fuga, come due anni prima, quando il suo sogno svanì a un niente dal traguardo. Ci riprova. E con lui Trapé, Giuseppe Fezzardi e il francese André Foucher. Se ne vanno indisturbati sino a Savona dove il vantaggio è di 1'45" su Italo Zilioli, Francesco Miele, Albano Negro, Molenaers e gli spagnoli José Perez Frances e Carlos Echevarria Zudaire; staccato di 45" il gruppone. Vincenzo Giacotto, d.s. della Carpano, ordina a Bailetti di rallentare per aspettare capitan Zilioli, così i due gruppetti si ricongiungono, ma gli altri non collaborano e il piano che avrebbe dovuto portare Zilioli a Sanremo svanisce. Tutti assieme, e non... appassionatamente. Bailetti però non ci sta e parte di nuovo. Il plotone lo lascia fare ma lo inghiotte poco prima del Berta. Qui c'è l'azione di forza di Simpson. Gli resistono Poulidor, Bocklant e Vincenzo Meco. Corsa chiusa perché dietro Mercier e Peugeot frenano tutti e quelli della Carpano non riescono più ad organizzare una controffensiva. I quattro conservano 50" all'attacco del Poggio; ci prova Poulidor, ma Simpson non gli concede nulla mentre gli altri due calano. In cima l'inglese è davanti e col francese non corre buon sangue. Nella discesa se ne vedono di tutti i colori: in testa ora l'uno, ora l'altro, sfiorando i muretti. Dietro, intanto, Meco va a gambe all'aria a causa del tubolare posteriore scollato. La sua ammiraglia è in coda e lo sfortunato corridore taglierà il traguardo a oltre 12' con contusioni costali e ferite al gomito. Nella volata a due di Via Roma, Simpson scatta sulla destra, Poulidor quasi lo affianca ma poi crolla. Primo degli italiani, 7°, è Renato Pelizzoni, venticinquenne di Drissone. Ancora troppo poco!
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