19 marzo 1957 - Milano-Sanremo

Dante Garioni è la prima novità: sale sulla macchina rossa che, per anni, ha portato Giuseppe Ambrosini e la sua bandiera di comandante in giro per l'Italia. Come direttore di corsa ha avuto un buon "battesimo" dieci giorni prima nella Milano-Torino vinta dallo spagnolo Miguel Poblet. Ambrosini, direttore della "rosea", con quattro minuti d'anticipo, alle 9.41, dà il via alla corsa, cui non prendono parte Coppi, indisponibile per la caduta di Sassari, e Magni, che è ormai intenzionato al definitivo abbandono. Subito, alle porte di Binasco, prende corpo una fuga. A promuoverla sono Ciolli e i francesi Roger Hassenforder, Roger Chaussabel e Nicolas Barone, ai quali si aggiungono il belga Hilaire Couvreur, lo svizzero René Strehler, Giosafatto Lamera, l'austriaco Adolf Christian, Angiolino Piscaglia, Antonio Uliana, Nello Fabbri, Leandro Faggin, Alessandro Fantini, Colombo Cassano e Arrigo Padovan. Si va a un ritmo sostenuto, tanto che a Tortona (media di 45,840 orari) i 15 hanno 7' di vantaggio; a Rossiglione il vantaggio sale a 10'30" e dietro il grosso ha di che preoccuparsi. 7'40" a Varazze: qui comincia il vero inseguimento tanto che a Finale Ligure il divario si riduce a 3'40". A Ceriale, Barone, di padre abruzzese (Vasto), ma nato nella banlieu parigina, lascia i compagni ormai esausti e boccheggianti e dà inizio a una commovente avventura solitaria. Saranno i saliscendi della parte finale della gara a dire la parola decisiva. Sul Berta resiste Barone, poi a 57" c'è l'arrembaggio di De Bruyne, al quale rispondono Robinson, Planckaert e Poblet, seguito come un'ombra dall'altro belga Julien Schepens. La loro azione è efficace, si danno il cambio con regolarità: così Barone è raggiunto cinque chilometri dopo Imperia. Tentano di rinvenire anche il campione del mondo Van Steenbergen e Defilippis, i quali, non appena vedono alla loro ruota Ercole Baldini, desistono. La volata è lunga, praticamente in due fasi con De Bruyne che attacca in anticipo: Poblet resta sempre davanti e nella parte finale è capace di un'ulteriore esplosione di forza. La media è record: 40,688 chilometri orari. Defilippis, settimo e primo degli italiani, regola nettamente il gruppo a 24".
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