19 marzo 1951 - Milano-Sanremo

Una brutta caduta nella volata della Milano-Torino e lunedì 19 marzo, in una stanza della Clinica Sanatrix, Coppi corre la "Sanremo"... alla radio. Sente che all'attacco di Capo Mele il gruppo di testa ha solo un minuto sulla coppia della Bottecchia, Bobet-Barbotin, che i primi attori (Van Steenbergen, Bartali, Magni e Renzo Soldani) arrancano, e sentenzia: sarà "Louison" il vincitore. Lui lo conosce bene, sa che è tatticamente intelligente e che ha la forma al diapason avendola affinata alla Parigi-Nizza. Non a caso, nell'articolo per la "Gazzetta", ha messo Bobet tra i cinque favoriti. Sul Turchino Claudio Ricci (un passista!) sprinta sul francese Dominique Forlini seguiti da Marcello Ciolli, Lido Sartini e Nello Sforacchi. In discesa Sartini si trascina appresso Ciolli e a Savona i due hanno 30" sul francese Nello Lauredi, su Ugo Fondelli, Vincenzo Rossello e Petrucci. Sul Capo Mele Ciolli e Lauredi conservano un vantaggio di 46", ma sul Cervo cambia la corsa e Bobet e il fido luogotenente Pierre Barbotin rimangono in compagnia dei soli Impanis e di Loretto Petrucci, pistoiese ventunenne, che corre per la Taurea dopo un anno alla Legnano. Sulle rampe del Berta, strizzata d'occhio di Bobet a Barbotin che accelera e transita primo in vetta seguito dal capitano: Petrucci è a 35", Impanis a 46", Angelo Menon a 55". La volata di Sanremo rispetta le gerarchie, ma stupisce il vuoto che i due hanno creato. Petrucci è a 3'19", Menon a 3'30", Impanis a 3'35". Alla comparsa dei grandi in Via Roma si leva qualche fischio, ma ciascuno ha da accampare scusanti per la giornata, storta sin dal via: Bartali lamentava un dolore al ginocchio, Soldani glissava sullo stato di forma, Kubler aveva dichiarato di voler fare la corsa sugli italiani, Magni era entrato in polemica con i giornalisti: "Che vale per voi una vittoria quando Coppi è assente?". Tuttavia Fiorenzo si era dimostrato reattivo, andando a riprendere Van Steenbergen e lo svizzero Hugo Koblet, autori di un colpo di mano iniziale. La vittoria di Bobet arriva 39 anni dopo quella di un altro francese, Henri Pélissier. La delusione tra i tifosi italiani è grande, a Milano non c'è ressa alle edicole il giorno dopo la corsa.
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