22 marzo 1997 - Milano-Sanremo

Mattinata fresca e soleggiata a Milano, 196 al via: cioè tutti i corridori annunciati, compresi i 20 sottoposti ai controlli preventivi sul sangue. Alle 9.20 la partenza volante da via Chiesa Rossa, mossiere il presidente della Federciclo Giancarlo Ceruti. Al km 34, sotto l'impulso della Batik - Del Monte, tentativo di 27 uomini con Berzin, Minali, Rominger ed Ekimov. Il gruppo si spezza in due parti e più indietro rimangono Sorensen, Chiappucci e Cipollini. Al km 44 il vantaggio massimo: 27" sul primo troncone, 45" sul secondo. Al km 52 i 27 vengono riassorbiti dagli immediati inseguitori e 3 km dopo il plotone si ricompatta. Al km 98 un altro attacco di rilievo. Se ne vanno Zanette, Molinari, Poli e Pieri: al km 136 hanno 4'26", il vantaggio massimo. In cima al Turchino hanno perso più di un minuto, poi nella discesa escono in 14, fra cui Chiappucci, Tafi, Bartoli, Ballerini, Jalabert, Della Santa e Francesco Casagrande. I contrattaccanti guadagnano mezzo minuto, ma quando si arriva sul mare il gruppo li riassorbe, mentre ad Arenzano i 4 battistrada hanno ancora 2'. Il margine del quartetto va a "fisarmonica" e a Finale Ligure cede Pieri. La Once prende le redini dell'inseguimento e a Laigueglia, dopo 146 km di fuga, i tre superstiti vengono acciuffati. Attacchi di Bruseghin e Cauz sul Mele, sul Cervo ci provano in 7 con Borgheresi e Loda. A Capo Berta vengono ripresi, salvo Bomans e Andersson, che resistono sin quasi alla Cipressa. Qui è Axel Merckx il primo a muoversi, subito imitato da Jaermann e Zarrabeitia, mentre Lombardi e Olano vengono segnalati in difficoltà. Anche Cipollini, Riis, Rominger e Zulle perdono terreno, mentre i tre davanti sono ripresi. Museeuw, Jalabert e Bartoli cominciano a muoversi, ma è Stefano Della Santa a prendere l'iniziativa. Poco prima di scollinare c'è una caduta che coinvolge una ventina di corridori: la Sanremo di Gabriele Colombo e Andrea Tafi finisce lì. Sulla Cipressa Della Santa scollina per primo. Sulle sue tracce si mettono Sorensen, Ballerini, Van Petegem e Zarrabeitia. A fine discesa ci sono questi cinque corridori davanti, con 9" su una trentina di inseguitori guidati dai Telekom. Tenta la sparata Chiappucci, seguito dal campione di Francia Heulot, ma il gruppo non dà spazio e tutti, compresi i 5 battistrada, sono ripresi. Inizia il Poggio e Gualdi e Wauters aggrediscono la salita con un leggero vantaggio; Ferrigato e Konyshev sono i primi a rifarsi sotto, Petito prova l'allungo, ma Bartoli chiude. Tocca a Van Petegem, stoppato da Sorensen. Bartoli li raggiunge e forza i tempi. Il toscano scollina con 3", Museeuw e Ferrigato sono subito dietro, Pantani transita sesto. Sorensen guida gli inseguitori, il drappello si ricompatta in discesa e sull'Aurelia sono tutti assieme, in 39. Dopo 17 anni dal guizzo di Gavazzi la Sanremo si decide in volata: Alberto Elli lancia la volata lunga, ai 400 metri, per anticipare i velocisti. Elli si trova in testa, da solo, in faccia al traguardo che vale una carriera. Dopo il cartello dei cento metri è ancora primo, ma da dietro Zabel lo infila ai 50 metri e vince sullo stesso Elli e Conte. Brividi per la caduta di Jalabert, Museeuw e Sciandri.
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