Trofeo Antonietto Rancilio

Questa manifestazione ciclistica ricorda la figura dell'imprenditore scomparso nel 1983 che, con l'operato dell'azienda, ha contribuito alla diffusione mondiale della cultura del caffè espresso e del cappuccino Made in Italy.
Ormai giunto alla maggiore età, il "Trofeo Antonietto Rancilio" viene riconosciuto come una delle gare di riferimento di inizio stagione nell'ambito nord-italiano dilettantistico. Ricordiamo, infatti, che la gara è riservata agli atleti Dilettanti Elite, in sostanza la categoria "anticamera" del professionismo.
Scorrendo l'albo d'oro delle passate edizioni, si ritrovano numerosi i nomi di atleti che hanno vantato e vantano tutt'ora un luminoso passaggio nella massima categoria.
Tra i più noti citiamo: ' 84 Calcaterra (poi professionista e fidatissimo apripista di "Re Leone" Cipollini), Brugna (che l'anno seguente diverrà campione mondiale dietro motori su pista), ' 86 Pezzetti (più volte campione italiano della categoria), ' 89 Martinelli (poi campione europeo su strada), ' 90 e ' 91 Lombardi (campione olimpico su pista e in seguito uno dei migliori professionisti), ' 92 Paris (diverse volte sul podio mondiale della velocità su pista e anche CT della nazionale di specialità), e per proseguire sino ai giorni d'oggi con Sacchi, Chesini, Danilo Napolitano e Paride Grillo, tutti in grande evidenza tra i professionisti.
Tecnicamente la gara si presenta adatta per i più quotati velocisti, ma il circuito pianeggiante quasi costantemente battuto da una ingannevole brezza è più insidioso di quanto possa sembrare. A conferma di questo sono le numerose edizioni (ben 7) in cui il finale è stato caratterizzato dall'arrivo di un atleta solitario.
L'edizione 2000 ha, forse come non mai, avuto uno svolgimento degno di una gara montana con soli 17 classificati sugli oltre 100 partenti, ad una media di oltre 45 Km/h. Lo sforzo, fisico ed economico, che il consiglio direttivo del G.S. Rancilio infonde per la riuscita di questa gara è davvero notevole, ma la stanchezza diventa veramente ben poca cosa quando uno sport come il ciclismo, oggi certamente più moderno d'un tempo, fa emergere la sua spettacolarità e bellezza d'atto. Ed allora il miglior premio per tutta la macchina organizzativa è quello di osservare la piccola ma robusta "carovana" della gara muoversi attorno allo sciame multicolore degli atleti garantendo la necessaria sicurezza perchè possano esprimere il loro gesto atletico fatto, ancora oggi come un tempo, di fatica e resistenza.

http://www.grupposportivorancilio.com/trofeo.htm
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