Giorgio Destro

Classico brevilineo abbastanza leggero e per questo portato naturalmente ad andar bene in salita, eppure, i segni maggiori ce li ha lasciati in volata. Si distinse nelle categorie giovanili per un buon numero di piazzamenti e per una condotta regolare senza punte in un senso o nell'altro. La sua solidità, ed una spiccata disponibilità a fungere da gregario, lo portarono al passaggio al professionismo nell'età di media ideale per il salto di categoria: ventun anni. Fu la sua stessa squadra dilettantistica, la Mainetti, a trasformarsi in equipe professionistica nel 1966. In quella squadra c'era un campioncino, coetaneo di Giorgio, Marino Basso, che si dimostrò da subito velocista di pregio, ed il lavoro dei compagni ben presto si indirizzò verso la sua ruota. L'esordio di Destro, fu discreto al Giro d'Italia, chiuso al 50° posto (finì 6° nella tappa di Cesenatico) e pure nel resto di stagione si difese con un certo onore, imparando a lottare anche negli sprint. Il 1967, fu invece un anno oscuro per il piccolo corridore padovano. A fine stagione la Mainetti si sciolse e Giorgio riuscì a trovare un ingaggio in seno alla GBC. Finì il Giro d'Italia '68 al 91° posto, lottando per tutta la corsa comprese quelle volate dove era chiamato, per l'economia di squadra, al piazzamento: finì 5° nella frazione di Trieste. Andò decisamente meglio l'anno successivo quando chiuse il Giro al 68° posto, cogliendo un bel 4° posto nella frazione di Terracina (quella del crollo di una tribuna), dove anticipò anche il vecchio capitano Basso e il 9° di Savona. Dopo quattro stagioni fra i professionisti però, capì di non avere possibilità di emergere e non avendo un capitano disponibile a spendersi per lui, decise di abbandonare l'attività.
Articolo inviato da: Maurizio Ricci (Morris)
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