Angelo Bassini

Un giorno, Emidio Landi, meglio conosciuto come "Midì", storico direttore sportivo della gloriosa Società Ciclistica Sammartinese, mi chiese perché, fra i tanti corridori che avevano indossato la maglia del suo sodalizio, io fossi così interessato ad evidenziare i risultati ed i valori di Angelo Bassini. Gli risposi che, per me, Angelo rappresentava un esempio di come un atleta dotato di mezzi assolutamente non eccelsi, possa raggiungere il massimo del non tanto avuto dalla natura, attraverso l'intelligenza, la simpatia, la cordialità e la generosità. Di corridori come Bassini, il ciclismo è stato stracolmo, ma solo lui, l'originale preso ad esempio, è arrivato ad un'onesta carriera professionistica, pur avendo le doti di un dilettante di seconda fascia. Questo è un merito non da poco e se poi guardiamo come ha saputo vincere fra i puri e ben comportarsi fra i professionisti, capiamo quanta determinazione e serietà di vita, abbia messo sul campo. Il ciclismo è anche questo e, per me, l'applauso al predappiese, ci sta tutto.
Angelo Bassini indossò la divisa rossoverde della Sammartinese di Landi fino a tutto il '67, mettendosi in grande evidenza per la sua capacità di emergere nelle gare dal percorso aspro e dense di salite. Pur avendo poche probabilità di vincere se al traguardo si presentava in compagnia, riuscì a cogliere il successo in diverse corse, alcune di nota, come a Prato, Trogi e Loro Ciuffenna. Nel 1968, passò alla Germanvox di Spilimberto e vinse, proprio sulle strade di casa, il Trofeo Dall'Agata. L'anno successivo, colse il successo più importante della sua carriera, trionfando nel Giro d'Abruzzo a tappe. Fu un ideale trampolino per passare fra i professionisti, ed infatti, nel 1970, la Germanvox gli fece fare il grande salto. Un ottimo Giro d'Italia, chiuso al 26° posto con qualche piazzamento ed una condotta generosa al servizio del capitano Ole Ritter, gli valse l'ingaggio della Scic nel 1971. Un nuovo capitano, Michele Dancelli, ed un sempre positivo comportamento. Col nuovo sodalizio arrivò anche il miglior piazzamento di Bassini nella sua permanenza nell'elite del ciclismo: il 2° posto nel Gran Premio Camicia - Giro delle Due Province. Alla fine del 1973, dopo aver chiuso onorevolmente i quattro Giri d'Italia a cui partecipò, capì che era il caso di smettere: la sua stagione sportiva era arrivata probabilmente al capolinea, ed era meglio chiudere col ciclismo, da atleta non ancora spento. Anche in questo, è stato un puntuale ed intelligente signore.
Articolo inviato da: Maurizio Ricci (Morris)
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