Piermattia Gavazzi, l'ex operaio divenuto campione

Rivista Tuttobici Numero: 2 Anno: 2000

PierinoGavazzi, l'ex operaio divenuto campione

di Gino Sala

Pierino Gavazzi il taciturno, il modesto, l'invisibile, per certi versi, uno dei corridori che non ha saputo vendere bene la sua merce, se mi è concessa un'espressione del genere. Proprio un ex operaio prestato al ciclismo, l'antidivo, l'anticampione anche se campione è stato. Schietto nelle rare confidenze in cui si lasciava andare. Come in quel giorno del Giro d'Italia che partiva dalla Sicilia, quando ebbe a dirmi: «Pedalare è fatica, ma è una professione da preferire al lavoro di una fabbrica dove la paga è quella che è e l'ambiente non è dei più salubri. Meglio, decisamente meglio rischiare a cavallo di una bici. Vedi il mondo e incontri gente di ogni paese...».

E poi: «Nel gruppo c'è un ragazzo che se fosse convinto delle proprie forze, nove corse su dieci sarebbero sue. È monzese, si chiama Gianni Bugno».
A quei tempi Pierino militava nell'Atala guidata da Franco Cribiori, giovane direttore sportivo tra i più intelligenti che alla vigilia della Milano-Sanremo 1980 raccomandò al suo tesserato di non mollare la ruota di Moser nel caso di una conclusione in gruppo. Ho ancora davanti agli occhi quell'arrivo affollato, spettacolare fino agli ultimi centimetri di corsa, con l'obbediente Gavazzi che sfrutta alla perfezione la scia di Moser e guizza a spese di due grossi calibri identificabili in Beppe Saronni e Jan Raas. Un colpo magistrale, un'esecuzione perfetta che dava grandezza all'atleta di Provaglio d'Iseo. Una carriera lunga quella di Pierino, ben diciassette anni di professionismo e una pagella di tutto rispetto arricchita da vittorie importanti tra le quali figurano tre maglie tricolori, la Parigi-Bruxelles, la Vuelta Catalana, la Tre Valli Varesine, la Milano-Torino e il Giro dell'Emilia. Un velocista che sapeva cogliere la palla al balzo con intuizioni rare da vedersi negli altri contendenti.
Non propriamente uno sprinter, voglio dire, di quelli che prevalgono sulle medie distanze, bensì un fondista capace di emergere nelle prove di 250 e anche più chilometri. Già, oggi non si va oltre i 200 chilometri, fatta eccezione per le gare di Coppa del Mondo e non mi pare una bella trovata. Più giusto, più sensato sarebbe ridurre il numero dei traguardi, cosa di cui si parla da molto tempo senza però giungere alla soluzione del problema. Tornando a Gavazzi penso proprio che sia stato un ciclista esemplare, per costanza, per correttezza, per una serietà congenita nel suo esercizio.

Caro Pierino, ti chiedo scusa in nome dell'intera categoria di cronisti se non ti abbiamo esaltato a sufficienza. Volendo dar retta a qualche critico, la colpa sarebbe tua perché contrario alle proteste, ai bisticci, ai discorsi roboanti, agli atteggiamenti che servono per entrare nella categoria dei divi.
Dissento profondamente da simili valutazioni e avendo più volte dimostrato simpatia nei tuoi confronti, qui la rinnovo, qui ti ringrazio per aver fatto scuola.

So bene che molti campioni del passato e del presente non hanno voluto e non vogliono identificarsi nei tuoi panni. Viviamo in un'epoca in cui tutto fa brodo, anche le smargiassate, per non dire di peggio, ma gentiluomini si nasce e non si diventa. Sì, Pierino Gavazzi il gentiluomo, il direttore sportivo che operando tra i dilettanti ha molto da insegnare. Come si deve pedalare, come si deve crescere, come essere figli dei buoni indirizzi. E a proposito di figli nel senso più stretto della parentela, ho notizia che i tuoi due rampolli (Nicola e Matteo) sono due belle promesse del nostro vivaio. Con tanto padre, osserverà qualcuno. Proprio così: con tanto padre...
©2002-2023 Museo del Ciclismo Associazione Culturale ONLUS - C.F.94259220484 - info@museociclismo.it - Tutti i diritti riservati

I dati inseriti in archivio sono il risultato di una ricerca bibliografica e storiografica di Paolo Mannini (curatore dell'Archivio). Le fonti utilizzate sono svariate (giornali, libri, enciclopedie, siti internet, archivi digitali e frequentazioni sui vari Forum inerenti il ciclismo). Chiunque desideri contribuire alla raccolta dei dati, aggiunta di materiale da pubblicare o alla correzione di errori può farlo mettendosi in contatto con Paolo Mannini o con la Redazione.

Preferenze Cookies - Privacy Policy