Palmiro Masciarelli, padre e maestro per i figli ciclisti

Rivista Tuttobici Numero: 1 Anno: 2002

Palmiro Masciarelli, padre e maestro per i figli ciclisti

di Gino Sala

Dirò subito che se fossi chiamato ad elencare i migliori gregari di ieri e di oggi non avrei il minimo dubbio ad inserire tra le mie preferenze il nome di Palmiro Masciarelli. Veramente un signor corridore, abruzzese di Pescara, tredici stagioni di professionismo, nove vittorie a dimostrazione di valori soffocati per aver sgobbato molto per gli altri e pochissimo per se stesso. Il Masciarelli in auge dal 1976 al 1988, una taglia atletica imponente, 1,80 di altezza, 69 chili di peso, sette volte in maglia azzurra, grandissimo aiutante di Francesco Moser, serio, costante, esemplare nel suo lavoro.

Un uomo per il quale ho sempre provato stima ed affetto. Negli ultimi anni di attività, quando gregari e capitani ebbero la buona idea di abolire la società delle spinte, Palmiro ebbe modo di confidarmi che per lui le corse erano diventate passeggiate. Già, quante fatiche nell'arco della lunga carriera... Non aveva bisogno di essere sollecitato. Intuiva immediatamente il dafarsi, era uno scudiero forte e intelligente, capace di rimanere in prima linea anche nelle fasi più calde.

C'è di più. C'è un Masciarelli oggi in campo con due figli corridori e una moglie appassionata, gioiosa nel vedere i suoi rampolli impegnati in una disciplina che la vede sovente presente nei panni della sostenitrice. Una bellissima famiglia, per niente rumorosa, il padre e la madre che accarezzano con uno sguardo Simone e Andrea, il primo al secondo anno da professionista nelle file della Cantina Tollo, il secondo militante nella categoria juniores. Devo aggiungere che raramente mi è capitato d'incontrare genitori e figli così rassicuranti, con un amore totale per il ciclismo. Palmiro come maestro, naturalmente, ma senza prevaricare, proprio un insegnante che tranquilizza e che suggerisce senza il bisogno di alzare la voce. Un'intesa perfetta, insomma.

Ho visto all'opera sia Simone che Andrea e ho ricavato l'impressione di trovarmi di fronte a due vere promesse. Due tipetti svegli, capaci di intuire le azioni importanti e penso che entrambi abbiano le doti fisiche e morali per una crescita di prim'ordine. Penso anche che abbianwo la fortuna di avere un sostegno particolare, capace di trasmettere insegnamenti preziosi. Sono tanti i giovani che si smarriscono nei momenti più attesi perché non sufficientemente indirizzati perché travolti da un mondo bruciante, da prospettive ingannevoli. Più volte nelle mie considerazioni ho rimpianto i metodi del passato, quella rigorosa, santa attenzione che i sodalizi di periferia avevano per i loro tesserati, quella povertà di mezzi economici che in realtà erano una ricchezza per progredire ragionevolmente. I cambiamenti non hanno giovato, gli assegni, le paghe che circolano nei movimenti giovanili creano soffocanti illusioni, direi lussi rovinosi.

Ebbene, chi ha guadagnato le pagnotte nella maniera di Palmiro Masciarelli è la persona più indicata per assistere Simone e Andrea. Chi ha la coscienza e il sapere di un padre che si è distinto nella difesa della bandiera, sarà sicuramente un'ottima guida. Senza voler essere troppo elogiativo nei riguardi di Palmiro, riaffermo la mia simpatia per un uomo dai sani principi. Voglio qui porgere i miei rallegramenti e i miei auguri anche alla mamma tanto attenta e premurosa, con una presenza che conta e come se conta!
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