Ludo Van der Linden

Nei primissimi anni settanta, il Belgio, nonostante la bella generazione di campioni alla corte dall'imperiosa stella di Eddy Merckx, cercava fra i dilettanti un tipo in grado di infastidire "il cannibale" e rinverdire ulteriormente i fasti di un ciclismo che, in quel momento, era, per buona pace degli italiani, il migliore del mondo. Ricordo le letture sulle dichiarazioni dei commentatori fiamminghi e lo studio sugli ordini d'arrivo, allora tanto presenti sui giornali, nonché le visioni televisive che, soprattutto sui mondiali, non erano certo inferiori a quelle di oggi. Aldilà del letto, soprattutto l'osservazione video, portò le mie attenzioni di autentico assetato di notizie, su due dilettanti delle Fiandre, davvero più che interessanti: Ludo Van der Linden e Freddy Maertens. Il primo, di un anno più anziano, giunse secondo nella prova in linea ai mondiali di Leicester nel '70 e vinse l'oro nella "100 km a squadre" l'anno successivo a Mendrisio. Il secondo, diede spettacolo nella prova iridata svizzera, giungendo al posto d'onore dietro la meteora francese Regis Ovion, ed anche alle Olimpiadi di Monaco '72, pur non arrivando a medaglia, fu molto bravo. A quei tempi, spinto dalla gioventù, feci una scommessa con mio fratello, convinto com'ero che da quei due, sarebbe uscito l'avversario principale, o l'erede, di Merckx. Bèh, Van der Linden passò prof prima dei Giochi, proprio nella Molteni di Eddy, ma a parte quattro successi minori, pagò gli sforzi sostenuti in giovane età nella massacrante cronosquadre (quante vittime ha fatto questa prova!) e si lasciò trasportare in una carriera anonima e deludente, prima che un tremendo destino se lo portasse via a soli 32 anni, nel 1983.
Articolo inviato da: Maurizio Ricci (Morris)
©2002-2023 Museo del Ciclismo Associazione Culturale ONLUS - C.F.94259220484 - info@museociclismo.it - Tutti i diritti riservati

I dati inseriti in archivio sono il risultato di una ricerca bibliografica e storiografica di Paolo Mannini (curatore dell'Archivio). Le fonti utilizzate sono svariate (giornali, libri, enciclopedie, siti internet, archivi digitali e frequentazioni sui vari Forum inerenti il ciclismo). Chiunque desideri contribuire alla raccolta dei dati, aggiunta di materiale da pubblicare o alla correzione di errori può farlo mettendosi in contatto con Paolo Mannini o con la Redazione.

Preferenze Cookies - Privacy Policy