La corsa scatta alle 10,50 dopo la Benedizione del Signore impartita a tutti i presenti dal Parroco Don Alberto, quando lo starter della gara, Claudio Luglietti abbassa la bandiera a scacchi per i 150 corridori che prendono il via. Consueta folla che presenzia tradizionalmente sul classico circuito del Seprio con i due traguardi di Castelseprio e Solbiate Arno, validi per la classifica generale del GPM. Protagonista assoluto di oltre metà corsa, il finlandese della Liquigas, Kjell Carlstrom, che accende i fuochi al chilometro venti iniziando una cavalcata di 105 chilometri, vantaggio massimo 3'18", ma anche molti punti conquistati su ogni passaggio dei due GPM per giro che gli valgono la conquista della classifica finale nel GPM. Raggiunto Carlstrom, dopo un breve periodo di tregua, prendono l'iniziativa una quindicina di corridori tra i quali il campione austriaco Pfennberger e Valach (Elk Haus-Simplon), Pidgornyy e Murro (Tenax_Menikini-Mapooro), Andrea Masciarelli e Passeron (Acqua & Sapone-Caffè Mokambo), Mori (Saunier Duval-Prodir), Aldape Chavez e Rubiano Chavez (Panaria-Navigare). I due giri finali sono molto battagliati e i 15 al comando si spezzano spesso, ricompattandosi dopo qualche chilometro fino all'ultimo GPM, quello di Castelseprio a 5 chilometri dall'arrivo dove passano nell'ordine Passeron, Aldape Chavez e Axelsson. I tre hanno un lieve margine sugli inseguitori e lo mantengono fino al traguardo disputandosi la vittoria finale. La spunta il francese Passeron dopo essersi alternato più volte al comando della corsa con l'irriducibile Aldape Chavez, che ha alzato bandiera bianca solamente sullo strappetto a cento metri dalla linea bianca. Niklas Axelsson conquista il terzo gradino del podio. Per il battagliero Passeron, seconda vittoria da professionista dopo una tappa alla Vuelta a Burgos, una vittoria che il neoprofessionista transalpino ha voluto dedicare allo zio Renè Marianelli scomparso recentemente in Francia, oltre che alla sua squadra, a Enzo Di Nisio, e tutti gli sponsor della squadra.