Storia di Romans Vainsteins

Passato professionista nel 1998 con la Kross-Selle Italia, si mette subito in luce per le sue caratteristiche di atleta molto veloce, capace di ben figurare negli sprint di gruppo, ma anche in grado di tenere sulle salite non troppo lunghe, cosa che gli permetterà di ottenere buoni piazzamenti nelle più importanti classiche del calendario internazionale. Nella prima stagione conquista 5 vittorie ma è nel 1999, con la maglia dalla Vini Caldirola, che Vainsteins attira le attenzioni degli addetti ai lavori vincendo ben 10 corse tra cui la Tirreno-Adriatico, la 6.a tappa del Giro d'Italia con arrivo a Foggia, il titolo nazionale lettone su strada e la Parigi-Bruxelles. Nel 2000 vince qualche corsa in meno (5 vittorie tra cui la Coppa Bernocchi) ma conquista il successo che contrassegnerà per sempre la sua carriera: al mondiale ciclistico di Plouay in Francia si aggiudica a sorpresa in volata la gara superando il polacco Zbigniew Spruch ed il grande favorito Oscar Freire, campione uscente. La vittoria del mondiale gli vale l'ingaggio della forte squadra belga Domo-Farm Frites dove però non sempre riesce a mostrare il suo valore (si segnala soprattutto per il 3° posto nella Parigi-Roubaix del 2001 dove viene preceduto dai compagni di squadra Servais Knaven e Johan Museeuw). Nel 2003 torna alla Vini-Caldirola e si aggiudica una sola gara, a testimonianza che è iniziata la sua parabola discendente, anche a causa di qualche problema fisico. Dopo aver concluso l'annata 2004 senza vittorie nelle file della Lampre decide di abbandonare l'attività agonistica.
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