Laurent Fignon

Laurent Fignon il professore... Uno che è passato dall'altare alla polvere per poi ricrescere... Classe 1960 passa professionista nel 1982 nella Renault Elf di Guimard, che aveva Hinault come leader ma che aveva giovani interessanti da far crescere. Con Laurent, che si fa notare per i capelli a caschetto biondissimi e gli occhialetti da intellettuale, c'erano anche Lemond, Madiot e Jules. Fignon si fa vedere da subito ed al Giro veste pure la maglia rosa dopo che la Renault Elf vince il prologo a squadre di Milano. Nell'83 vince il Criterium Internazionale, la Bordeaux Parigi ed il suo primo Tour. Laurent sfrutta anche il ritiro della maglia gialla Simon e va in testa alla classifica sull'Alpe D'Huez. Vince la crono di Digione e si celebra a Parigi. L'84 è l'anno d'oro. Con Hinault passato da Tapie, Laurent è il capitano della Renault e per zittire i critici che sostengono che la sua vittoria al Tour sia dovuta al ritiro di Simon punterà alla doppietta Giro - Tour. Si prepara vincendo il Romandia ed il Criterium International. Al Giro le cose si mettono bene per lui. Vince la cronosquadre in Versilia e mette la maglia rosa. La perde al Blockhaus. E' sconfitto da Moser nella crono di Milano ma nel tappone di Arabba stacca tutti, lascia Moser a 2'19'' e veste la maglia rosa. Sembra fatta ma nella crono di Verona prende la prima bastonata della carriera. Moser vola, Laurent arranca e l'arena regala il rosa a Francesco. Fignon perde il Giro all'atto conclusivo per 1'03'' con la storica polemica dell'elicottero. La sconfitta allontana Fignon dall'Italia. Il taglio dello Stelvio, alcune decisioni dell'organizzazione lo fanno arrabbiare. Domina il campionato francese a Plouay e al Tour raddoppia zittendo i critici. Vince oltre alla cronosquadre di Valeciennes la crono di Le Mans, la cronoscalata di La Ruchere, il tappone di La Plagne, la tappa di Crans Montana e la crono finale di Villefranche en Beaujolais. Il tutto lo porta a dominare il Tour vinto con 10'32'' su Hinault. Dall'altare alla polvere.. Fignon si infortuna e lo rivedremo vincente solo nell'86 con la Renault che diventa Systeme U. Vince la Freccia Vallone ed è in quei giorni che compare il famoso codino. Nell'87 torna a farsi vedere al Tour vincendo a La Plagne ma il ritorno è nel 1988 con la vittoria in volata su Fondriest alla Milano Sanremo. L'89 lo riporta sull'altare. Rivince la Sanremo staccando Maassen sul Poggio. Torna al Giro e lo vince. Prende la maglia rosa a Corvara strappandola a Breukink poi controlla la situazione sulle Tre Cime di Lavaredo. Il taglio del Gavia lo aiuta. Vince a La Spezia e nella crono finale di Firenze si aggiudica la corsa rosa. Vuole il terzo Tour ma anche li sarà la beffa..Vince la cronosquadre di Lussemburgo, si rimpalla il giallo col redivivo Lemond. La prende a Superbagneres ma la perde nella cronoscalata di Orcieres Merlette, la riprende all'Alpe D'Huez. Con la vittoria per distacco a Villar de Lans/Cote 2000 sembra fatta. La crono finale da Versailles a Parigi lo vede partire con 50'' su Lemond. Riecco i fantasmi del 1984. Allora Moser con le lenticolari, ora Greg con il manubrio da Triathlon. Insomma Laurent è terzo a 58'' e perde il Tour per soli 8 secondi!! Anche il mondiale di Chambery non gli sorride. Attacca nel finale..anche li sembra fatta ma anche li sarà la beffa. Viene ripreso a 400 metri dall'arrivo. Ancora da Lemond. Due mazzate ravvicinate che si sommano a quella del 1984. Non si riprenderà più moralmente. Ricercherà invano la gloria in maglia Castorama. Vincerà la tappa di Mulhouse al Tour 92 e nel 1993 si ritirà. Tenterà la carriera di organizzatore con la Parigi Nizza ma la venderà all'Aso. Oggi è uno stimato cronista. Laurent Fignon, un gran corridore, passato alla storia più, per i suoi clamorosi rovesci che per le sue grandi vittorie.
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