Giro di Campania

Creato nel 1911 da alcuni giornalisti de "Il Mattino" di Napoli, ebbe vita difficile agli esordi: disputato spesso a tappe, su strade dissestate e con difficili comunicazioni, si svolse saltuariamente (solo sette volte) fino all'inizio degli anni '30. La prima edizione di un certo rilievo, con buoni corridori al via e vittoria di Barral dopo 4 tappe, è nel 1931, ma fu comunque dall'anno seguente, con il successo di Guerra, che la corsa (in linea) assunse finalmente una fisionomia costante e continua. Rilanciato negli anni '50 grazie alla solerzia di Gino Palumbo, trovò prima nelle salite intorno a Napoli (su tutte il Vesuvio dove la corsa si concluse un paio di volte) e poi negli strappi della Costiera Amalfitana (Chiunzi, Faito, Agerola) i punti-chiave di un tracciato impegnativo al punto che nella sua storia gli arrivi a ranghi compatti sono veramente pochi. Negli anni '90 grandi problemi organizzativi ne hanno fortemente scalfito il prestigio e per diverse stagioni non è stato neppure disputato. Ripreso nel 2000 e 2001, è stato poi nuovamente soppresso. Tra le edizioni più sfortunate quella del 1973, prima sospesa e poi annullata per un blocco stradale dovuto ad una manifestazione operaia. Per 10 volte fu selezionato tra le prove del Campionato Italiano e nel 1977 assegnò in prova unica la maglia tricolore (vittoria di Paolini).
In tutto sono state disputate 63 edizioni e il plurivincitori sono: Guerra con 3 successi; Bartali, Coppi, Bitossi, Saronni e Moser con 2.
Le più belle imprese sono state compiute da Bartali e Coppi: Bartali nel 1940 attacca sullo strappo di Madonna dei Cangiani e, dopo un assolo di 25 km, arriva con 4' di vantaggio all'arrivo. Ancora Bartali nel 1945: Gino è in fuga con Volpi fino ad Avellino, poi lo stacca sullo strappo della Cappella e giunge da solo in via Caracciolo. L'impresa di Coppi è del 1955: Fausto promuove l'azione vincente sull'Agerola e, dopo 53 km di cavalcata solitaria, taglia il traguardo con quasi 5' di margine sul secondo.
La sopresa maggiore si è avuta nell'edizione del 1963: Durante, velocista veneto, scatta improvvisamente, quasi per scherzo, prima del Chiunzi; poi, sfruttando il tatticismo dei favoriti, insiste di buona lena e giunge solitario all'arrivo dopo 50 km di fuga. La media record è quella di Ballerini nella vittoria del 1990: 40,960 km/h.
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