Storia di Orfeo Ponsin

Giro d'Italia 1952, il corridore Ponsin Orfeo, numero 56, della Frejus, 84° in classifica generale, non correrà più. Scendendo velocissimo lungo la Merluzza, presso Madonna di Bracciano, nella tappa Siena-Roma, è stato sbalzato di sella e ha battuto violentemente la fronte contro un albero. Il gruppo faceva la volata a Caracalla e lui entrava nell'ospedale di Santo Spirito e quando i corridori rientravano in albergo moriva.
Prima di partire aveva detto alla fidanzata: "Quest'anno voglio finirlo il Giro, andrò cauto fino a Roma. Poi tenterò le mie carte, per prendermi, se mi riesce, una vittoria di tappa". Il suo sogno si è infranto contro un'albero della via Cassia ed Orfeo, operaio della bicicletta, gregario infaticato, è morto sul lavoro.
Era nato a San Giorgio in Bosco (Padova) il 1° settembre 1928, figlio di contadini, ed era venuto alle corse ciclistiche sull'esempio del fratello, dilettante dell'U.I.S.P.. Forte e resistente era stato ingaggiato dalla Frejus e già nel 1951 aveva preso parte al Giro, e si era dovuto ritirare nella tappa Trieste-Cortina, anche allora per una caduta.
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