17 aprile 2005 - Giro d'oro

La corsa si snoda su un percorso di 184 km che porta i corridori da Condino alle Terme di Comano: pronti via, e già a Storo, dopo 18 km dal via di piazza San Rocco un terzetto tenta la fuga di giornata: Giovanni Visconti, lo spagnolo José Luis Martinez e lo svizzero Xavier Pache se ne vanno e animano la corsa per quasi 140 km, toccando il massimo vantaggio a Pelugo (prima del Gpm di Bocenago, vinto da Pache) con 7´43" sul gruppo. Il primo ad arrendersi, dopo il terzo passaggio sul traguardo (e 130 km di fuga), è l´elvetico, gli altri due si arrendono poco dopo, a Campo Lomaso. Di lì in poi la gara inizia ad accendersi: a rompere gli indugi per prima è la Panaria, che tenta l´allungo con Emanuele Sella ai meno 22 km. A ruota del vicentino si mette Niemec e la coppia ottiene un vantaggio massimo di mezzo minuto, ma dietro il gruppo inizia a prendere le contromisure: la Lampre mette in condizione Simoni di contrattaccare, mandando innanzitutto il russo Eugeny Petrov in avanscoperta. Ai meno 20 Gibo decide che è giunto il momento, è si mette in testa al plotone degli inseguitori, menando le danze e sgranando il gruppo. Prima che la strada cominci a salire (dopo il traguardo volante vinto da Niemec) gli inseguitori hanno riassorbito i due fuggitivi. Con una nuova spinta Simoni riduce il numero dei compagni d´avventura e gli resistono solo Mazzanti, Freddy Gonzales, Niemec e Rujano.
Ad otto chilometri dal traguardo, prima di imboccare la discesa finale che da Stenico conduce al traguardo di Ponte Arche, sono questi i battistrada. Ai 4 km dalla conclusione anche il polacco Niemec cede e poi, a poco più di 2 km dal traguardo, è la sorte a divertirsi nel disegnare il finale.
Una banale quanto inesorabile foratura priva Gilberto Simoni di quella ribalta sulle strade trentine a cui teneva parecchio e così in discesa rimangono davanti Mazzanti, Gonzales e Rujano e per Simoni è impensabile il recupero, oltretutto con le ammiraglie imbottigliate in mezzo al gruppo. Simoni riparte quando i battistrada stanno attraversando Ponte Arche con i due compagni della Panaria che si buttano a capofitto nell'ultimo tratto di strada, distanziando il giovane venezuelano. Ad un paio di curve dallo striscione d´arrivo, nel tornante che immette sul ponte sul Sarca, Gonzales in preda alla frenesia rimedia un capitombolo, che permette a Mazzanti di involarsi e fare suo il Giro d´Oro quasi per distacco. I primi sono stati accolti da un tiepido pubblico, il cui entusiasmo si era spento comprensibilmente al momento della notizia del guaio accaduto al beniamino di casa.
Al quarto posto si piazza Sergio Barbero, trentacinquenne della Naturino Sapore di Mare che vinse il Giro d´Oro da dilettante nel lontano 1991.
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