Wout Wagtmans

Nonostante non abbia ottenuto podi nelle grandi corse a tappe, è stato senza dubbio l'olandese più forte in queste manifestazioni, prima dell'avvento di Jan Janssen. Tra l'altro Wout, nato a St Willebrord il 10 novembre 1929, non era nemmeno uno scalatore, anzi era per lo più un velocista, ma grazie ad un'abnegazione notevole sapeva soffrire in salita per poi scatenarsi in discesa.
In virtù di queste doti vinse delle medie corse a tappe e seppe pure piazzarsi in quelle grandi. Vincitore del Giro di Romandia nel '52 e della Roma-Napoli-Roma nel '57 (quando venne a correre in Italia nella "Girardengo"), fu protagonista con la squadra olandese nei Giri di Francia, grazie al suo spunto veloce, soprattutto adatto per gli arrivi non di gruppo compatto.
Indossò sovente la maglia gialla nei Tour '54, '55 e '56 per complessivi 12 giorni. Il miglior piazzamento finale nella Grande Boucle, fu il 5° posto nel '53. Nel '56 finì 6°. Al Tour vinse quattro tappe (due nel '53 una nel '54 e una nel '55). Al Giro d'Italia partecipò sei volte finendo due volte 9° (nel '55 e nel '57) e vinse tre tappe (due nel '54 e una nel '57). Non vinse mai delle classiche in linea di pregio: i suoi piazzamenti migliori furono due terzi posti nella Liegi-Bastogne-Liegi '51 e nella Parigi-Roubaix '53.
Fra le sue vittorie in gare di un giorno (esordì fra i professionisti nel 1950), oltre ad una miriade di tappe in corse di una settimana, alcune semiclassiche, come il Tour de Hesbaye ('53) ed il Giro dei 4 Cantoni ('60). Negli ultimi anni di carriera si cimentò soprattutto in pista, nel mezzofondo (disciplina che ha sempre amato e frequentato anche quando era uno stradista d'evidenza), conquistando la medaglia di bronzo della specialità ai Mondiali '58. Nello stesso anno sempre fra gli stayer vinse anche il titolo nazionale olandese. Chiuse col ciclismo nel 1961, con un bottino di una trentina di vittorie su strada ed una decina su pista. È morto il 15 agosto 1994 nella cittadina natale di St Willebrord, in seguito ad una grave malattia.
Articolo inviato da: Maurizio Ricci (Morris)
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