Guido Neri breve storia

Guido Neri nasce a Cesena il 27 gennaio 1939; ciclista completo, professionista dal 1962 al 1970, Guido è un ragazzo simpatico, educato, sorridente. Nei primi due anni da professionista ottiene discreti piazzamenti e conclude il Giro d'Italia 24° nel 1962 e 47° nel 1963.
All'inizio della stagione 1964 però rimane senza squadra a causa dello scioglimento del Gruppo Sportivo San Pellegrino. Non riesce a trovarne una e il 23 febbraio si presenta al Trofeo Laigueglia con la maglia del Dopolavoro Masone. È la prima edizione della corsa in programma sulle strade della Riviera Ligure di Ponente e, correndo da isolato, Neri è deciso a mettersi in mostra, talmente deciso da entrare in un sestetto di fuggitivi tra i quali Adorni. Volendo dimostrare il suo valore, Guido attacca con vigore, lo rincorrono, gli danno la caccia, ma il romagnolo resiste e vince in solitudine con 20" su Bailetti, 41" su Meco, 54" su Carlesi, Minieri, Cribiori, Adorni e Zilioli. Un colpaccio che nessuno si aspettava.
Questo fu il suo commento al cronista: "Volevo distinguermi e mi sono preparato alla bisogna. Adesso spero che qualcuno mi dia fiducia. È triste trovarsi nei panni del disoccupato. Non penso di meritare un ruolo del genere...".
Si fa avanti Giorgio Albani, direttore sportivo della Molteni, e così Neri diventa compagno di Gianni Motta, e per tre stagioni è suo fedele scudiero. Nel 1967 passa alla Max Meyer e nel 1970 conclude l'attività con la maglia della Scic. Non ottiene più successi ma si distingue per generosità e fedeltà verso i suoi capitani e nelle giornate di libertà va in cerca di soddisfazioni personali: è tra i primi in alcune tappe del Giro d'Italia e vince la classifica dei traguardi volanti al Tour de France del 1966; piccole soddisfazioni che hanno il loro significato.
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