E' stato uno dei massimi specialisti delle prove a inseguimento e vanta una carriera lunga e prestigiosa onorata da grandi successi frutto della sua potenza (più che dello stile) e del temperamento agonistico impareggiabile. Tricolore nell'inseguimento dilettanti nel '54, conquistò il titolo mondiale nello stesso anno (3° nel '55, 2° nel '56) per esplodere in tutta la sua classe alle Olimpiadi di Melbourne nel '56 dove, dopo aver vinto il titolo nel chilometro (con 1'09"8), fece parte del quartetto (con Gasparella, Domenicali e Gandini) che s'aggiudicò la prova a squadre con il tempo record sui 4 chilometri di 4'37"4. Sempre piazzato da professionista nell'inseguimento (4° nel '57, 2° nel '58, 4° nel '59 e nel '60, 3° nel '61 e ancora 2° nel '62) ottenne, finalmente, tre titoli iridati battendo Post nel '63, Bracke nel '65 e '66, aggiungendo pure un nuovo secondo posto nel '64 e due terzi nel '67 e '68. Per dodici anni consecutivi (dal '57 al '68) è stato tricolore della specialità come lo fu dell'omnium '59. Del suo bottino fanno parte anche 9 Sei Giorni in tutto il mondo. Completano il quadro record mondiali: da dilettante il chilometro in 1'09"20 e i 5 chilometri in 6'15"40; da professionista i 5 chilometri, prima in 6'06"40 e poi 6'02"40, ma il suo miglior tempo l'ottenne con 5'57"8 il 19 luglio 1962 al Vigorelli.
Un male incurabile lo portò alla morte il 6 dicembre 1970, a soli 37 anni.