Storia di Alfred De Bruyne

Solo una notevole intelligenza tattica, una rispettabilissima velocità e un fiuto da finisseur gli hanno consentito di emergere nell'epoca dominata da due giganti come Van Looy e Van Steenbergen. Estremamente significativa la sua triplice affermazione consecutiva nella Desgrange-Colombo del '56, '57, '58, autentico campionato mondiale a punti di quei tempi, a dimostrazione di un valore indiscutibile. Dopo essersi imposto da dilettante nel Giro del Lussemburgo e da indipendente nel Giro delle Fiandre, al secondo anno da professionista si aggiudicò subito 3 tappe al Tour de France, e fu quello il suo primo biglietto da visita; ma le classiche erano il suo pane. Così conquistò la Milano-Sanremo del '56 (fu 2° l'anno successivo), e nella stessa stagione la prima delle sue tre Liegi-Bastogne-Liegi (le altre nel '58 e '59). Il '57 fu decisamente un anno d'oro con Giro delle Fiandre, Parigi-Tours (2° nel '55 e nel '58) e soprattutto la Parigi-Roubaix (l'anno precedente si era dovuto accontentare della piazza d'onore alle spalle di Luison Bobet).
A dimostrazione di una certa completezza, conquistò per due volte la Parigi-Nizza ('56 e '58) e due Sei Giorni (entrambe a Gand in coppia con Van Steenbergen nel '57 e '59). Fra le classiche gli è mancato solo il Giro di Lombardia, che nel '55 gli soffiò Cleto Maule. Di rilievo anche il quinto posto ai mondiali del '56 e del '57.
Senza un incidente occorsogli al Bois de Boulogne mentre era in auto con Vannitsen nel '60 avrebbe potuto continuare nella sua brillante carriera, conclusasi invece il 9 agosto 1961 a Hamme-sur-Durme.
In seguito è stato telecronista della TV belga di espressione fiamminga, poi direttore sportivo di diverse squadre e p.r.m. della Panasonic.
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