Storia di Gaetano Belloni

Gaetano, detto "Tano" o anche più comunemente "l'eterno secondo", perchè solo a pronunciare il suo nome veniva da pensare a Girardengo, suo rivale ed eterno vincitore.
Nacque a a Pizzighettone, presso Cremona il 27 agosto 1892, dedicandosi al ciclismo seguendo le orme del fratello maggiore Amleto. La prima volta che si parlò di lui fu quando cadde nelle acque del fiume Adda e buon per lui che lo ripescarono in tempo, poichè non sapeva nuotare.
Non si parlò di lui come ciclista dilettante, almeno fino a un certo periodo. Infatti non brillò davvero per le sue vittorie e i suoi trionfi. Era addirittura un mediocre. A ventun anni decise di piantarla con quell'inutile sforzo e diede l'addio al ciclismo. Addio rientrato soltanto per un efficace discorsino di Cavedini, il suo maestro. Fu soltanto il verdetto di un medico a convincerlo che aveva veramente un fisico da superasso. "Tano" rinfrancato riprese a correre e vinse.
Nel 1914 si aggiudicò tutte le corse più importanti (Piccolo Giro di Lombardia,
Campione italiano dilettanti e vincitore della classica Coppa del Re), confermando le sue qualità l'anno seguente dominando, da dilettante, il Giro di Lombardia di fronte a molti professionisti.
Favorito dal non essere stato arruolato per la Prima Guerra Mondiale (venne esonerato perchè gli mancava una falange del pollice, perduta da ragazzino mentre lavorava ad un tornio), fu indubbiamente il miglior corridore italiano nel periodo bellico ma seppe confermarsi ai massimi livelli anche negli anni '20 quando però subì nette sconfitte ad opera soprattutto di Girardengo, al quale fu comunque legato da fraterna e solida amicizia.
Tante le sue vittorie (43 in tutto) anche all'estero (in particolare in Germania dove divenne famosissimo). Da ricordare: Milano-Sanremo nel 1917, Giro d'Italia nel 1920, Giro del Piemonte e Milano-Modena nel 1925, Gp di Hannover, Giro di Henleite, Gran Premio di Sassonia e campionato internazionale di Germania nel 1926, Giro di Monaco e campionato internazionele di Germania nel 1927, anno in cui arrivò quarto al campionato mondiale di Adenau, dietro Binda, Girardengo e Piemontesi. Rivinse il Giro di Lombardia del 1928 e la Coppa XX Settembre del 1929. Fu fortissimo anche su pista. Vinse due "Sei giorni" a New York (nel 1922 in coppia con Mac Goullet e nel 1930 con Debaets) e una a Chicago (nel 1929 con Mac Namara). Fu pure primatista mondiale delle tre ore e delle sei ore, stabilendo a Firenze (velodromo delle Cascine), il 20 dicembre 1916, rispettivamente le misure di chilometri 113,031 e 217,232, record perduto soltanto nel 1929. Dopo aver diretto diverse squadre professionistiche (Viscontea, Stucchi, Chlorodont ecc.) ha fatto parte per molti anni dello staff organizzatore la Sei Giorni di Milano.
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