Storia di Vittorio Adorni

Campione di pura classe è giunto ai massimi risultati (Giro d'Italia '65 e campionato del Mondo '68) attraverso una maturazione progressiva dopo il debutto a 24 anni tra i professionisti sullo slancio di una promettente carriera dilettantistica. Dotato di un acuto senso tattico e di un'intelligente visione della corsa è stato validamente al fianco di capitani come Bahamontes, Carlesi, Gimondi e Merckx contribuendo alle loro affermazioni. Entusiasmante nelle sue giornate di gloria (memorabile quella nel mondiale di Imola con una fuga solitaria conclusa con una vittoria per distacco di quasi 10') si è fatto ammirare dalle folle anche per lo stile sfoggiato pur al termine delle più pesanti fatiche e la lucidità nel commentare (a caldo, quasi come osservatore neutrale) le sue imprese.
Vittima di crolli verticali, specialmente nei primi anni, ha perduto occasioni propizie per assicurarsi altre prestigiose affermazioni oltre le 57 che figurano nel suo carnet.
Non è mai uscito dall'ambiente poiché, come direttore sportivo e dirigente sino a p.r.m. della FCI, ha costantemente occupato cariche che ha svolto unitamente all'attività di pubblicista, telecronista ed uomo d'affari.
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