Storia di Federico Gay

Durante la Prima Guerra Mondiale combatté giovanissimo come aviatore e si meritò addirittura una medaglia d'argento al valor militare. Dopo la fine del conflitto iniziò l'attività agonistica, mettendosi in luce come buon passista veloce, capace di difendersi onorevolmente in salita ed in grado di primeggiare soprattutto in corse in linea.
Emerse già tra i dilettanti con importanti vittorie nel biennio '19-'20 e partecipò alle Olimpiadi di Anversa del 1920 dove si piazzò 5° nella prova a Squadre e 16° nella prova Individuale. Alla fine del 1920 passa professionista ottenendo subito significativi risultati (4° Milano-Modena, 7° Giro di Lombardia, 9° Campionato Italiano). Nel 1921 è vincente in ben cinque corse tra le quali il Campionato Italiano professionisti juniores. Successivamente riuscì ad aggiudicarsi una tappa al Tour de France 1922, ben quattro al Giro d'Italia del 1924 (dove chiuse al secondo posto) e la prestigiosa Zurigo-Berlino. Infine si dedicò con successo anche all'attività su pista nella quale si distinse tra i migliori mezzofondisti italiani del periodo, riuscendo a vincere il Campionato Italiano nel 1932 e partecipando per due volte ai Mondiali su pista.
©2002-2023 Museo del Ciclismo Associazione Culturale ONLUS - C.F.94259220484 - info@museociclismo.it - Tutti i diritti riservati

I dati inseriti in archivio sono il risultato di una ricerca bibliografica e storiografica di Paolo Mannini (curatore dell'Archivio). Le fonti utilizzate sono svariate (giornali, libri, enciclopedie, siti internet, archivi digitali e frequentazioni sui vari Forum inerenti il ciclismo). Chiunque desideri contribuire alla raccolta dei dati, aggiunta di materiale da pubblicare o alla correzione di errori può farlo mettendosi in contatto con Paolo Mannini o con la Redazione.

Preferenze Cookies - Privacy Policy