21 settembre 2002 - Giro del Lazio

Alle 11.16 partono da Rieti alla volta di Nettuno 159 concorrenti. La media della prima ora di corsa è di 31,700 km/h con il gruppo che viaggia sempre compatto. La prima sortita, al km 44, è di Niemec. Vantaggio massimo del corridore polacco dell'Amore & Vita-Beretta 1'50" al km 62. Dieci chilometri dopo il fuggitivo viene riassorbito dal gruppo. Al km 91 evadono dal plotone Rizzi e Secchiari. Il gruppo non lascia spazio e al km 97 vengono ripresi (vantaggio massimo dei due 40"). Il primo Gran Premio della Montagna, quello di Palestrina, se lo aggiudica Serpellini su Scarselli, Kohut, Tafi e Di Biase. I primi due proseguono nella loro azione e transitano nell'ordine al secondo Gpm di Rocca Priora dove al terzo posto si piazza Tafi, solitario all'inseguimento dei due di testa. Sullo strappo, che da Rocca di Papa porta ai Campi di Annibale, Tafi è in difficoltà. Sul tratto più impegnativo della salita il gruppo riprende Tafi e si pone alla caccia dei battistrada. Ai Campi di Annibale, terzo e ultimo Gpm, passa solitario Serpellini su Rebellin e Giordani, che precedono il gruppo allungato. Nel frattempo, il plotone, che ha inghiottito Scarselli, insegue il fuggitivo. In discesa Rebellin aggancia Serpellini e i due vengono ripresi da altri nove atleti: Basso, Bettini, Frigo, Giordani, Fredy Gonzalez, Gasperoni, Mazzanti, Tonetti e Fontanelli. Gli undici di testa hanno 25" su un gruppo di 40 unità mentre il grosso segue a 55". Proseguono nell'azione i fuggitivi che, alle porte di Aprilia, hanno 36" su più immediati inseguitori mentre il grosso del gruppo viaggia a 1'. Sono gli uomini della Saeco, che si incaricano d'inseguire gli undici di testa. I battistrada proseguono di buona intesa e transitano a Nettuno (primo passaggio) con 48" sugli inseguitori, guidati ora dagli uomini dell'Alessio. Gli altri sono a 3'22". Mancano tre giri di circuito di 4,6 chilometri ciascuno. Alla fine del primo il distacco è diminuito a 41"; alla fine del secondo gli undici di testa conservano 34". Ultimo giro. Ci prova in contropiede Mazzanti ai 2 km dal traguardo; niente da fare. Ai 600 metri parte forte Giordani, che però viene infilato dal drappello a 50 metri dall'arrivo: comprensibile il pugno di rabbia inferto all'incolpevole manubrio, mentre Bettini (partito lunghissimo ai 350 metri) batte di un'incollatura Rebellin e Gasperoni.
Articolo inviato da: Paolo Mannini (Firenze)
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