19 marzo 1929 - Milano-Sanremo

Alla partenza clima primaverile con cielo sereno e temperatura gradevolissima. Novità di quest'anno: iniziali lavori di aggiustamento delle strade rivierasche consegnano un percorso rettificato e asfaltato anche se solo per brevi tratti. L'andatura da Milano a Ovada è spedita. Nella salita al Turchino si mettono in luce Piemontesi, Negrini, Zanaga, Marco e Battista Giuntelli, Catalani, Oliveri, Caimmi, Frascarelli, Binda, Grandi, Brunero, Bestetti, Beretta, Marchisio, Suter e Antenen, questi ultimi svizzeri. Sul Turchino passa in testa Negrini seguito da Binda, Moretti, Oliveri e Rinaldi. A Voltri rientrano altri concorrenti, ma sulla Colletta, Binda opera un'azione di una violenza devastante e i comprimari si sfilano come fossero incollati al terreno. Il solo Negrini che si era preparato in maniera scrupolosa, riesce con un grande sforzo a restare insieme al varesino. All'entrata di Varazze c'è un passaggio a livello e subito dopo una curva secca nei pressi di un cantiere di carpenteria navale. Ebbene proprio in quel tratto di strada Negrini ha la sfortuna di cadere procurandosi qualche escoriazione, ma al momento di ripartire si accorge, cosa ben più grave, di avere un pedale rotto. L'automobile resta indietro bloccata dalle sbarre del passaggio a livello e a Negrini non resta altro che sedersi, disperato e piangente, su un muretto. Si tratta dell'episodio saliente di questa Sanremo, perché Binda, restato solo, scaccia le paure e le incertezze e riceve gli stimoli giusti per spingere a pieni pedali. A Savona ha già due minuti su Frascarelli e Catalani, tre su Caimmi, quattro su Grandi, Moretti e Giuntelli. Lungo la Riviera, Binda continua nel suo sforzo, efficace ed elegante come non mai. A Finale Ligure, Frascarelli resta solo e il ritardo aumenta. Caimmi trova Catalani per strada ma i due non hanno più niente da dire. Davanti Binda è scatenato. Quando passa da Alassio, la cittadina dei suoi allenamenti, tutto il paese e gli amici lo accolgono con una ovazione. Tra l'altro gli abitanti restano sorpresi nel vederlo già lì, perché non si aspettano un anticipo simile sulla tabella di marcia. Alle tre di un pomeriggio radioso, l'ex Campione del Mondo taglia il traguardo di Sanremo stabilendo il nuovo tempo record della corsa (31,628 km/h). Frascarelli arriva a più di otto minuti e bisogna aspettare quasi un altro quarto d'ora per veder arrivare Caimmi. Distacchi di altri tempi per una corsa su strade più che discrete. Scorrendo l'ordine d'arrivo notiamo al diciassettesimo posto un certo Learco Guerra, sconosciuto neoprofessionista mantovano, ex muratore.

tratto da:
C'era una volta la Milano-Sanremo, Carlo Delfino, Grafica D.G.S., Varazze, 1999
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