Da dilettante salì sorprendentemente alla ribalta nel Giro di Lombardia del 1915, quando i dilettanti furono invitati per aver un certo numero di partenti. Lavorava nella tipografia dello Sport Illustrato e colse un fenomenale secondo posto. La Prima Guerra Mondiale spezzò sensibilmente la sua carriera ma tornò con discreto successo alle corse alla fine del conflitto bellico, disputando quattro buone stagioni nelle quali si segnalò come valido gregario ma seppe ottenere anche alcune vittorie sia pure in competizioni di secondo piano