Nella notte si è avuta qualche gelata e la temperatura è decisamente rigida quando i circa cento partenti si alzano sui pedali. La parte dell'animatore tocca al fiorentino Umberto Berni che non perde occasione per mettersi in mostra con qualche allungo, forse, dicono i maligni, per riscaldarsi e vincere le basse temperature. Si va comunque incontro ad una bella giornata. Fino al Turchino, dove Arduino precede di poco Linari e tutti gli altri, c'è poco da segnalare, ma c'è poco da dire segnalare fino alla Riviera dove si presenta un gruppo compatto come non mai che pedalicchia al sole. Ogni tanto ecco che perde qualche pezzo e ogni tanto acquisisce qualche nuovo elemento che, approfittando del rallentamento riesce a rientrare. La media si aggira sui 25-26 all'ora ed è in parte ostacolata da un fastidioso vento di mare. La corsa si trascina così stancamente fin sui Capi dove ancora Berni tenta solo qualche velleitario allungo, sufficiente a selezionare parzialmente il gruppo che alla periferia di Sanremo è ancora folto di una ventina di unità. Comprende: Arduino, Bestetti, Azzini, Aimo, Girardengo, Berni, Belloni, Bogliolo, Bottecchia, Linari, Brunero, Ciaccheri, Corini, Dinale, Frantz, Gay, Gremo, Lucotti, Lugli, Sangiorgi, Sellier, Tequi, Trentarossi e Dal Fiume. Oltre la composizione del gruppo l'unica cosa interessante diventa la volata con Brunero che tenta di sorprendere tutti e parte lunghissimo, con Bestetti che rilancia l'azione ai cinquecento metri, con Girardengo che compie lo sforzo forse leggermente in anticipo e viene castigato dal velocista fiorentino Pietrino Linari che regola Belloni al secondo posto, piazzamento conteso come non mai.

tratto da:
C'era una volta la Milano-Sanremo, Carlo Delfino, Grafica D.G.S., Varazze, 1999