5 aprile 1908 - Milano-Sanremo

Edizione molestata dal maltempo con raffiche di vento e pioggia gelata pressoché in continuazione, e anche in questa edizione, come nella prima, le automobili del seguito ebbero vita dura cosicché il cronista per narrare l'evoluzione della corsa dovette basarsi sui referti dei controlli e dei fogli firma. Grandi assenti il tortonese Cuniolo e l'astigiano Gerbi. Il primo si era recato in Australia per misurarsi con i pedalatori di oltre oceano, il secondo era stato squalificato dopo i noti poco edificanti fatti del Giro di Lombardia dell'anno precedente. Nei primi chilometri il gruppo marcia compatto e la selezione naturale che si verifica è da imputarsi più a forature e cadute per il drammatico stato delle strade che a cedimenti veri e propri. Comunque un gruppetto di una dozzina di unità, tutti i migliori, attacca le prime rampe del Turchino. A Masone restano in cinque: Andrè Pottier, Rossignoli, Galetti, Lignon e il belga della Alcyon Van Houwaert. Sul valico, flagellato da una bufera di nevischio, passano appaiati Lignon e Van Houwaert che precedono Galetti di quasi un minuto e poi a seguire troviamo Pottier e Rossignoli. A Voltri le posizioni sono più o meno le stesse e c'è da segnalare il recupero di Ringeval, Trousselier e di Ganna che aveva rotto la catena. I distacchi che non ha creato il Turchino li creano invece la Colletta e i Piani d'Invrea ma soprattutto una pioggia gelida e un fastidiosissimo vento contrario per cui a Savona, dietro ai due battistrada, troviamo Galetti e Ringeval a 5 minuti, Pottier a 8, Ganna e Trousselier a 12. Nella baia di Vado e lungo la Riviera il vento gelido rinforza e, poco prima di Finale Ligure, Lignon deve cedere, mentre Ganna che ha cambiato la bicicletta, supera Galetti, si riporta su Ringeval e Pottier, riagguanta ad Alassio un Lignon ormai alla frutta e si lancia addirittura all'inseguimento di un grande Van Houwaert che in quelle condizioni proibitive pare trovarsi a proprio agio.
Lo spettacolo che hanno dato i due nei pressi dell'arrivo deve essere stato veramente emozionante con l'italiano che cerca di recuperare e si porta fino a tre minuti dal battistrada per poi calare leggermente nel finale, dopo tutta la giornata passata ad inseguire. Per il belga trionfatore sembra sia stato tutto facile ma la giornata è stata durissima e lo dimostra il tempo impiegato, la media bassissima e i soli 14 classificati.

tratto da:
C'era una volta la Milano-Sanremo, Carlo Delfino, Grafica D.G.S., Varazze, 1999
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