21 ottobre 1995 - Giro di Lombardia
Sotto un sole splendente si lanciano subito all'attacco 28 uomini (tra cui Fondriest, Gotti, Elli e Lanfranchi) ma sul Ghisallo i battistrada perdono rapidamente terreno e la situazione muta rapidamente. In vetta infatti transitano per primi 13 corridori (Pellicioli, Santaromita, Elli, Piepoli, Dekker, Nardello, Boscardin, Jaermann, Bolts, Puttini, Fina, Ugrumov e Lecchi) con 1'46" di vantaggio sul gruppo dei migliori intenti ancora a controllarsi. I tredici insistono di comune accordo, affrontano il Colle Brianza con 1'56" di margine ma sulla Valpiana il plotoncino di testa si frantuma. Rimangono al comando in sette (Ugrumov, Pellicioli, Piepoli, Jaermann, Lecchi, Nardello e Puttini) mentre dalle retrovie emergono perentoriamente Faresin e Bartoli. Anche Casagrande si mette in evidenza e finalmente pure Chiappucci e Richard provano ad inseguire con veemenza. I sette fuggitivi comunque riescono a giungere in vetta con 18" sui più immediati inseguitori tra i quali si segnalano Pistore, Faresin e Bartoli. A 26" passa Casagrande, a 36" un altro gruppetto con Richard, Chiappucci, Gianetti, Bobrik, Zanini, Sorensen, Olano e Hervè; Bugno è a 1'20". La picchiata su Capizzone ricompatta le file ed al primo passaggio da Bergamo (62 km all'arrivo) al comando troviamo un gruppo composto da una cinquantina di unità. La bagarre riesplode prima del Colle del Gallo: a Torre de' Roveri infatti scatta Brignoli e al suo inseguimento si lanciano Jaskula, Jaermann, Pistore e Nardello; quindi dal gruppo evadono anche Faresin e Bartoli. Si susseguono gli scatti, Brignoli desiste ed ai piedi dell'ultima salita troviamo al comando Bartoli, Jaskula, Nardello, Pistore e Faresin con 1'07" di vantaggio. Sulle prime rampe del Colle del Gallo attacca deciso Bartoli, Pistore e Jaskula cedono di schianto e in vetta il battistrada precede di 42" Faresin e Nardello; a 1'41" transitano Pistore e Gianetti, a 2' un gruppetto con Bobrik, Jaskula, Zanini, Hervè, Olano, Richard, Puttini e Sorensen. Mancano 30 km alla conclusione e Bartoli si tuffa in discesa ma Nardello e Faresin inseguono di comune accordo e riducono lo svantaggio che a 20 km dall'arrivo è di 33". A 15 km dal traguardo Bartoli si rialza e viene raggiunto, mentre i primi inseguitori si trovano ad un minuto. I tre battistrada trovano l'accordo e vanno verso Bergamo di comune accordo finché improvvisamente ai 5 km cominciano a rallentare e a guardarsi. Nardello e Faresin temono lo sprint finale del più veloce Bartoli, così Nardello scatta e Bartoli è costretto a chiudere il buco; i tre tornano insieme a due km dall'arrivo ma subito riparte in contropiede Faresin. Bartoli stavolta si rialza e guarda Nardello il quale si rifiuta di collaborare. Faresin insiste, conquista rapidamente una ventina di secondi e va a cogliere la vittoria più importante della sua carriera alla nuova media-record di oltre 43 km all'ora.
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